- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

600 Vicror Frutaz potevano radunarsi ogni volta che le circostanze lo richiedessero. Questa condizione di cose almeno durò fino al 1560 in cui il princi– pe Emanuele Filiberto impose loro l'obbligo di uno speciale permes– so del Sovrano. Si è in tal guisa che comincia la guerra contro le fran– chigie aostane e col togliere a poco a poco piccoli privilegi quasi insi– gnificanti si giungerà alla totale soppressione di essi. Il clero non interveniva sempre in egual numero nelle assemblee. Allorché le adunanze avvenivano per motivi che interessavano il Ducato intero, tutti i corpi ecclesiastici e perfino gli ordini religiosi, quando avevano beni temporali, vi mandavano i loro deputati. Ma quando gli Stati si convocavano per ispeciali ragioni, come votazione di sussidi, levate di soldati per la guerra, armamenti, o quando si trat– tava di applicare imposte, il vescovo solo interveniva quale rappre– sentante del primo ordine, e ciò perché gli ecclesiastici ed i loro beni non erano sottoposti alle pubbliche gravezze e non concorrevano al pagamento delle tasse. Però molto lodevolmente il clero si sottomet– teva di propria volontà a questi obblighi offrendo donativi a parte, ed in un memoriale del 2 maggio 1596 vediamo che il clero di Aosta offrì al principe l'egregia somma di 1300 scudi d'oro, mettendosi sotto la sua reale protezione per essere esente dal pagare le decime che reclamava la curia romana. I rappresentanti del terzo ordine non aveano dapprima grande autorità; ma la necessità di averne sussidi fu una delle cause che aprirono al popolo l'adito alla rappresentanza nazionale. Nelle assemblee degli Stati Generali del Piemonte i tre ordini di cittadini sedevano senza alcun ordine di preminenza: «La maggior antichità e lo splendore di alcune famiglie fece sì che loro si dessero certe distinzioni onorifiche nelle solennità pubbliche, ma in nessun luogo delle nostre antiche leggi si trova che avessero una preminenza di dignità politica». 7 Nei Tre Stati d'Aosta invece esisteva per una vec– chia consuetudine una preminenza, nelle adunanze, fra i nobili ed i deputati dei comuni. Questo fatto di precedenza dava luogo a mol– tissimi litigi fra il clero, la nobiltà ed i sindaci della città e del borgo di Aosta, i quali, ognuno per sé, invocavano il primo posto allegando 7 Sclopis: «Degli Stati Generali etc.>> op. cit. p. 22.

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