- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
602 Victor Frutaz te incolume, Fossano che per due volte valorosamente sostenne l'as– sedio; Nizza e Cuneo sopra tutti». 9 Doppio era il pericolo che sovrastava al Ducato in questo anno; da una parte l'invasione straniera minacciava le sue libertà e franchi– gie; dall'altra parte, con audace tentativo, una setta lurerana tentava di strapparlo dall'obbedienza alla Chiesa cattolica e, nello stesso tempo, dalla fedeltà al principe. In quest'anno stesso i Tre Stati si riu– nirono fino a sei volte e dall'esame dei verbali di quelle assemblee possiamo giudicare del loro operato. Il 28 febbraio 1536 i Tre Santi adunati in viridiario ftatrum minorum conventus sancti ftancisci Augustre deliberano intorno al modo di premunirsi contro una setta di luterani, che, occupato già il paese di Vaud minacciavano la Valle, e sui provvedimenti da prendersi subito per difendere i passi più facil– mente valicabili. Il balivo, dopo una viva pittura degli orrori commessi dai lutera– ni nei paesi conquistati, propone all'assemblea di votare sui tre punti seguenti: l. Se si vuole continuare a rimanere nella fede cattolica, nella religione dei padri; 2. Se si vuole continuare ad esser buoni e veri sudditi del principe sabaudo; 3. Se si è pronti di sacrificare i beni e la vita per raggiungere tale scopo. Con uno slancio, con un grido unanime l'assemblea accetta tali proposte e quindi si studia il modo di mettere in pratica le prese deliberazioni. Si stabilì di comune accor– do che venisse punito colla morte chiunque contravvenisse al delibe– rato, che in tutti i comuni si costituissero da quelli che erano più influenti e più pratici delle cose di guerra corpi di milizie ben forni– te d'armi; che nessuno potesse abbandonare il Ducato senza permes– so; che le spese fatte sarebbero egualmente ripartite fra i varii ordini; che ognuno si fornisse, secondo che le sue facoltà lo permettessero, d'armi di guerra; che in primavera si facessero riparazioni nelle stra– de sulle alte montagne dietro l'avviso di coloro di ciò incaricati; che nessuno spargesse false ed allarmanti notizie; che ogni signore facesse eseguire il censo degli uomini che poteva fornire; che tutti quelli che sapevano fabbricare polvere e canoni a ciò attendessero con tutta dili– genza e che nessuno potesse rifiutare l'entrata alla propria cantina per 9 Carutti: «Storia della diplomazia della corte di Savoia>> vol. I p. 282.
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