- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
Una pagina di storia valdostana 607 oppressi dallo straniero e di rammentare che si lottava per la propria libertà, per le proprie franchigie: si mutaremus dominium (quod absit!}, diceva egli, perderemus ftanchisias, privilegia et bona. Al mini– mo cenno di pericolo si rinnovavano i negoziati per la pace e fu così che si conchiuse nel 16 settembre 1542 un nuovo trattato di neutra– lità. Uno degli originali in pergamena si conserva nel nostro archivio. Ne seguì un periodo di relativa calma a giudicare dal fatto che da que– sto anno fino al1550 soltanto poche volte si riunirono i Tre Stati ed oggetto principale di queste assemblee fu la votazione di sussidì pel duca Carlo III e pel principe Emanuele Filiberto. Il Piemonte continuava ad essere il triste campo di battaglia tra Francesi e Spagnuoli ed il Ducato d'Aosta assisteva trepidante a que– sta lotta, studiandosi sempre di uscirne illeso. Nel1552 si provvide a rinnovare il trattato di neutralità che fu concluso per due anni sulle stesse basi del primo; venne poi rinnovato nel 1554; anzi in questa occasione il marchese de Brissac, luogotenente del re di Francia in Piemonte, scriveva in termini molto lusinghieri ai Tre Stati d'Aosta, assicurandoli della benevolenza dei Francesi verso la Valle e manife– stando il proposito di non soltanto mantenere ed osservare i patti di tale neutralità, ma ancora di ampliarli. 15 Fu così che in parecchi sal– vacondotti concesse agli abitanti del Ducato di poter liberamente commerciare in tutte le terre occupate dai Francesi. Nel 1556 cessa– va la tregua, ma dietro le istanze degli Stati essa venne prorogata per due volte, cioè il 10 dicembre 1558 e 1'8 febbraio 1559. Questi trat– tati di neutralità non solo permettevano agli abitanti del Ducato d'Aosta di conservare la propria indipendenza, ma ancora li resero oggetto dei favori di parecchi altri principi. Don Ferrante Francesco di Avalos, marchese di Pescara, il17 marzo 1557 concedeva agli abi– tanti della Valle un salvacondotto per cui potevano liberamente com– merciare nelle terre dell'impero; uguale salvacondotto accordava il cardinale di Trento nel1 aprile e 30 agosto di questo stesso ano, come pure il re di Spagna Filippo II in data 4 maggio, e quanti benefizi ridondassero al Ducato da queste speciali concessioni facile è indovi- 15 Gli originali di questi trattati si trovano nell'archivio di Aosta. Il canonico Bérard li pubblicò nel «Bulletin de la Société académique d'Aoste>> 6° boli. 1868.
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