- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Una pagina di storia valdostana 615 Sovrano col frutto dei sudori e ·dei risparmi del popolo industrioso e faticante, costituisce una violazione della logica non meno che della giustizia, cui la prepotenza feudale spiegava bensì, ma non poteva in verun modo legittimare. Ora, o fosse temperanza o fosse debolezza dei sopradetti due ceti, nobile ed ecclesiastico, il certo si è che la costi– tuzione augustana seppe saggiamente mantenersi immune, attraverso i secoli dell'accennata ingiustizia che tutte generalmente viziava le altre». (Perrero). Ed, in vero, bello, splendido esempio di questa giu– stizia distributiva l'abbiamo nel fatto che quando sorgeva nel Consiglio Generale un conflitto intorno alla somma da concedersi come donativo al principe, doveva sempre prevalere il voto popolare, cioè del popolo stesso e non dei suoi rappresentanti; poiché, cosa sin– golare, non soltanto questi ultimi in tali frangenti venivano consulta– ti, ma l'appello si portava direttamente al popolo, che stava in quelle grandi occasioni fuori del recinto del Consiglio, nelle vie e sulla piaz– za, sempre pronto a dare il suo voto in ultima istanza. Certamente questo poteva dar luogo a brighe e torbidi e ben ve ne furono; cosic– ché, talvolta, in tali disordini non furono risparmiate né l'indipen– denza del Consiglio Generale, né la dignità del potere sovrano, che, secondo l'espressione del Perrero, bene spesso tra queste balze dovette dimenticare od almeno dissimulare di essere assoluto» . Ma intanto «sif– fatta preponderanza dell'elemento democratico in una parte così rile– vante dell'autorità sovrana, come era la finanziaria, imprimeva evi– dentemente e conferiva alla istituzione dei Tre Stati d'Aosta un aspet– to, un carattere ed una vita tutta speciale e, per così dire, originale, che (lo ripetiamo) non permettono di confonderla con verun'altra analoga del nostro o di altri Stati» (Perrero). Nella tema di tediarvi troppo, con vero rincrescimento ho dovu– to passar sopra a molte cose, a molti fatti, che in modo più reciso ancora avrebbero dimostrato quale sia stata l'opera di quelle memo– rabili assemblee e quale la loro autorità. Ma possiamo dire col Perrero che «in fondo in fondo la tutela dei privilegi e delle franchi– gie, vale a dire la questione di diritto pubblico era quella che predo– minava in mezzo a quei dibattiti a cui non mancava forse che un più ampio teatro ed una proporzionata quantità di attori per acquistare quella celebrità ed importanza che altrove ottennero per lo scoppio e sviluppo in grande delle stesse passioni che ivi lievitavano soltan-

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