- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
Bibliographie 631 E.-E. GERBORE- B. 0RLANDONI, !l Castello di Cly - Storia ed evolu– zione di un castello valdostano, Aosta, Le Chateau Edizioni, 1998. La castellologia valdostana, considerata nei suoi aspetti generali e di sintesi, è assai ricca. Non altret– tanto può dirsi per quanto ha atti– nenza alla castellologia "specifica'', ovverosia agli studi particolareggiati relativi ai diversi manieri dissemina– ti nella Valle. Solo i principali di essi sono stati oggetto di disamine adeguate, scientificamente condotte, non solo volte a sottolineare le peculiarità della costruzione, ma atte ad offrir– ci, nei limiti imposti dalla ricerca, una visione globale del monumento e delle sue vicende. In questo secondo contesto si colloca la pregevole monografia sul castello di Cly. Senza entrare mini– mamente nel merito dell'opera, mi sia permesso esprimere il mio vivo plauso all'Amministrazione comu– nale di Saint-Denis e al suo sindaco per avere progettato un lavoro di questo genere, affidandolo a due studiosi valdostani di chiara fama: il prof. Bruno Orlandoni, il principa– le storico attuale dell'arte valdosta– na, e il prof. Ezio Emerico Gerbore, uno tra i nostri migliori medievisti. 1 Lamico Anselmo Pession ha trascrit– to a sua volta i computa di Pierre de Dor– ches, che dovrebbero venire inseriti inregral- La loro si è rivelata una improba fa– tica; mi sia concesso dirlo avec toute ftanchise et connaissance de cause. Il pregio dell'opera consiste principalmente nel fatto, davvero rilevante, ch'essa è fondata su di un'ampia, notevolissima ricerca archivistica, condotta su fonti inec– cepibili quali i computa della castel– lania di Cly ed altri documenti dell'Archivio di Stato di Torino. A dire il vero, sin dal 1913 - come osserva lo stesso Gerbore - lo storico François-Gabriel Frutaz nelle sue preziose Notes et documents sur le fie/ et le chàteau de Cly, appar– se nel ventesimo "Bulletin de l'Académie Saint-Anse/me" aveva per primo compulsato sommariamente i conti del castellano Pierre de Dorches (1376-1378), ma non aveva proceduto oltre, mentre il Gerbore ha spinto la sua investiga– .zione a tutto il periodo sabaudo, cioè sino alla metà del secolo XVI, pur non facendone oggetto, ovvia– mente, d'una edizione integrale. 1 È innegabile che per la sua posi– zione, la sua maestosità, le sue tante vicissitudini, talora anche cupe, il castello di Cly abbia destato l'atten– zione non solo di studiosi, di erudi– ti e di artisti, ma di semplici turisti e persmo di... ragazzi nei !or verd'anni. menre nell'ampia trattazione storico-archi– vistica, concernenre Valtournenche a cui lo studioso attende da parecchi anni.
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