- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
Ilpassaggio di Napoleone in "\tal d'Aosta 13 una grande attenzione perché questo insegna a trovare i nemici, ad impadronirsi dei loro alloggiamenti, a condurre gli eserciti, a dare disposizioni per la battaglia e ad assediare le città a suo vantaggio». 2 Non sappiamo se Napoleone conoscesse queste raccomanda– zioni ma sappiamo che egli seguì alla lettera i consigli del diplò– matico fiorentino. Infatti, consapevole dell'importanza che com– porta la conoscenza del territorio per la preparazione di una cam– pagna militare, Napoleone mise a punto una innovazione origina– le nell'organigramma del suo Stato Maggiore e cioè il Bureau Topographique de l'Armée, costituito da ingegneri cartografi che seguivano l'armata. Quando Napoleone fu nominato comandante in capo della I Campagna d'Italia nel 1796, si rese immediatamente conto di non disporre di carte adatte alle operazioni militari : mancava infatti per l'Italia una grande carta generale poiché ogni stato italiano aveva le sue proprie carte a scale differenti. Nel 1796 Napoleone nominò capo dell'Ufficio Topografico dell'Armée il capitano Louis Albert Ghislain Bacler d'Albe che fu incaricato di redigere la « Carte Géné– rale du Théatre de la Guerre en Italie »in vista della II Campagna d'I– talia del 1800. Questa carta però non potè essere utilizzata da Napo– leone in quanto era solo parzialmente disponibile al tempo della sua venuta in Italia. La carta in 30 fogli era già pronta in disegno nel 1799 e circa 20 fogli erano già stati stampati quando i francesi dovettero lascia– re Milano sotto l'incalzare degli austro-russi. Bacler d'Albe imbal– lò tutto il materiale, compresi i rami, in 39 casse che avrebbero dovuto tornare in Francia ma giunte in Val d'Aosta vennero sot– tratte dagli insorti. La carta fu poi ristampata a Parigi: per questo vi sono due edizioni con due cartigli, uno stampato a Milano (fig. 4) dai fratelli Bordiga e uno stampato a Parigi. Per questa ragione Napoleone non potè utilizzare questa carta geografica per il suo passaggio in Valle d'Aosta, carta che si sarebbe dimostrata ben più 2 MACHJAVELLI N., Il Principe, Roma 1532, cap. 14, 3.
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