- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
124 Saverio Favre Peccator giusto Oh morte? Cara morte? Da me desiderata sei pur giunta una volta a ren– dermi il cuor contento. Morte Come a renderti il cuor contento? Tutti quelli che incontro tentano di fugi– re e tu mi brami. Peccator giusto Eppure io ti bramo e con grande anzietà; io ti spettava perché io mi trovo in grazia di Dio senza colpa in questo mondo e con questo tutto speranzoso di goder li beati in Cielo, vittima io mi offro a tè morte amata. Morte Oh alma felice e fortunata, ecco, il Signore ti spetta prendi dolcemente questo colpo e vattene a godere coi santi i dolci riposi (gli dà un colpo colla punta della siabola) (Il giusto cade in terra). Capitano Vado studiando i termini per introdurmisi ad un viso bellissimo che poi sperar mi dò una vecchia ruffarda mi ha detto che la strada ella mi insegnerà. Morte Son pronto ad insegnartela che presto farti correre seben il mio discorrere poco ti piacerà vedi che hai da passare la terra ed anche il mare senza ritardo e senza ritardo. Capitano Chi è che un simil viaggio; far presto e non adagio, senza fissarmi il ter– mine mi vuoi comandar ma certo che non viene che forse già si teme, fugito egli sarà. Morte Chi sei tu che mi vieni a sturbar con il tuo canto. Capitano Dir e far quel che mi piace e pare ne porto il vanto ad interrogarmi questa è la maniera, ritirati con quella brutta ciera. Morte Ecome non mi conosce abbastanza facesti il bel amore d'una sol danza ti resta fare, con ciò voglio dire che fra poco bisogna morire. Capitano Io io.
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