- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

Alberto!li, Artari e altre maestmnze ticinesi in Valle d'Aosta 133 determinata dal venire meno delle commissioni ecclesiastiche nella Svizzera riformata di Calvino e Zwingli. Se l'emigrazione delle maestranze ticinesi fino al 1500 fu caratte– rizzata dalla presenza di molti costruttori, capimastri e lapicidi, durante il periodo barocco e rococò furono i plasticatori a godere di un momento di indiscusso predominio, grazie al favore incontrato dall'arte dello stucco, che si propagò in tutta Europa a partire dal XVI secolo incontrando larghissima fortuna 16 e toccando nel corso del secolo successivo il suo momento di massima fioritura. Particolar– mente numerosi furono i ticinesi che si recarono negli Stati della Ger– mania centro-meridionale, rimasti cattolici al termine della Guerra dei Trent'anni (1618-1648), per partecipare ai cantieri avviati al ter– mine del conflitto, periodo durante il quale ogni attività artistica era stata interrotta. 17 In questi decenni il fenomeno migratorio toccò la sua punta massima: un notevolissimo numero di artisti ticinesi, per lo più stuccatori, furono attivi oltre che nell'Europa centro-orientale, anche in Olanda, Belgio, Inghilterra 18 e Russia. 19 Tale flusso si man– tenne molto intenso fino alla metà del XVIII secolo, quando la dif– fusione presso le corti mitteleuropee del nuovo gusto francese e la concomitante affermazione di grandi botteghe locali fece diminuire la richiesta di maestranze straniere. Solo in Russia continuarono ad essere attivi numerosi artisti ed artigiani provenienti dalla Svizzera Italiana, impegnati ormai da decenni nella costruzione di Pietrobur– go, la nuova capitale della Grande Russia voluta da Pietro il Grande, sorta dal nulla a partire dal1703 sotto la direzione dell'architetto tici– nese Domenico Trezzini. 20 16 Enciclopedia Universale dell'Arte, XIII, Novara 1983, coli. 332-343, alla voce Stucco. 17 L. PEDRINI STANGA, I Colomba di Arogno, Lugano 1994, p. 14. 18 A. CRIVELLI, Artisti ticinesi in Europa (Germania, Danimarca, Inghilterra, Olan– da, Belgio, Svi=era, Francia, Spagna). Catalogo critico, Locarno 1970. 19 A. BENOIS, Lugano e dintorni, 1913, pp. 10-32; A. CRIVELLI, Artisti ticinesi in Russia. Catalogo critico, Locarno 1966. 20 V. ANTONOV, Capomastri italiani a Pietroburgo nel Settecento, in "Bollettino Sto– rico della Svizzera ltalianà', vol. XC, fase. IV, 1978, pp. 164-173; G. PERUCCONI, La rivoluzione culturale alla corte dello Zar, in "Art e Dossier", n. 97, Gennaio, X, 1995, pp. 4-8.

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