- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
16 Laura e Giorgio Aliprandi tronco d'albero scavato a culla per essere trascinato in salita e sulla neve come una slitta. La salita al colle è ormai iniziata: una lunga fila di soldati che si snoda sul fianco della montagna. Nella figura 10 si vedono in primo piano circa 20 uomini in abiti civili che trascinano un pezzo di artiglieria. Napoleone aveva pro– messo agli abitanti di Bourg Saint-Pierre 40 luigi d'oro per ogni can– none trasportato al Gran San Bernardo. I.:obice pesava 1650 kg. e il suo cassone 1700 kg, perciò trascina– re al colle su un sentiero innevato i pezzi di artiglieria rappresentava una vera fatica. Nella stampa in esame si vede un soldato che tiene alla briglia un cavallo che trasporta una donna con un bambino in braccio. È un evento abbastanza curioso perché Napoleone aveva dato l'ordine che nessuna donna potesse seguire l'esercito se non le vivandiere e le lavandaie. Torniamo adesso a considerare la figura di Napoleone, nella sua dimensione umana e reale, durante il passaggio del Colle del Gran San Bernardo. Nell'immaginario comune Napoleone veniva idealiz– zato nella sua gloria mentre sale al Gran San Bernardo sul suo caval– lo bianco, indicando la via della conquista. Nella realtà, più prosaicamente Napoleone utilizzò un mulo per raggiungere il colle e sull'episodio è stato tramandato un aned– doto. Napoleone, a cavalcioni del mulo, è aiutato da una guida locale, tale Pierre Nicolas Dorsaz, che non conoscendo il suo illu– stre cliente, lo chiamava "capitano". Durante la salita il conducen– te del mulo raccontò al "capitano" i suoi progetti matrimoniali e le relative difficoltà finanziarie. La leggenda dice che Napoleone, tor– nato vittorioso a Parigi, gli inviò il denaro sufficiente per com– prarsi la casa. Tutto questo serviva a Napoleone per divulgare la sua immagine al popolo in termini toccanti e umani. Fatta questa parentesi, torniamo al passaggio dell'esercito
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