- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

Alberto/li, Artari e altre maestranze ticinesi in Valle d'Aosta 145 plausibile, se consideriamo che l'intervento di ristrutturazione della dimora era stato affidato al padre di Alberto, Michele, a partire dal 1785. I lavori di abbellimento della palazzo si conclusero nel 1790, 86 anno che sembra trovare conferma nella data 1790 che compare, uni– tamente alle lettere intrecciate P] S, al centro di una cornice semi– circolare in stucco, posta al di sopra di un portoncino laterale di ingresso del palazzo, ubicato a pochi metri da quello principale. La data e le lettere, stilisticamente affini alla decorazione plastica dell'a– trio, possono essere intese come un richiamo al prestigioso commit– tente .- del quale vengono ricordate le iniziali- e all'anno di ultima– zione dei lavori. Negli stucchi eseguiti nel nuovo atrio del vescovado paiono evi– denti i riferimenti alla produzione ornamentale che Giocondo Alber– tolli veniva elaborando in quegli anni a Milano. Come nelle decora– zioni create dall'illustre professore, 87 anche nel palazzo aostano la distribuzione delle superfici ornate si trova in equilibrata contrappo– sizione con le zone lasciate ad intonaco liscio; ogni motivo decorati– vo è racchiuso da una sottile cornice poco aggettante; le volute flo– reali, dipartendosi da un centro, si diramano simmetricamente; le panoplie di oggetti vari sono raggruppate per genere rispetto al sog– getto, appese ad un nastro ed intrecciate con fronde di quercia che si alternano a fronde di alloro. Non mancano le cornucopie ricolme di frutta e fiori, disposte a due a due e trattenute da un nastro. Nell'a– trio aostano esse si trovano all'imposta dei quattro angoli del soffitto a volta ribassata, contenute entro cornici ovali. Riquadri rettangolari contengono emblemi vescovili, attributi delle virtù teologali e cardi– nali, strumenti necessari alla scrittura, libri; il tutto è adornato da fronde di alloro e quercia e da ghirlande di fiori. Sulla parete ai piedi dello scalone, sempre in stucco, è raffigurata l'allegoria della Costan– za. La figura femminile, posta sopra una balaustra, presenta gli attri– buti descritti da Cesare Ripa nella sua Iconologia, 88 anche se la destra 86 !vi. 87 Y. PANIN, Gli interventi decorativi. L'età neoclassica: Albertolli, Traballesi, Appiani, in La Villa Reale di Monza, a cura di F. DE GIACOMI, Associazione pro Monza 1984, pp. 108-143, ili. nn. 107-148. 88 P. BUSCAROLI (a cura di), Cesare Ripa Iconologia, Milano 1992, pp. 74-75.

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