- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
Alberto/li, Artari e altre maestranze ticinesi in Valle d'Aosta 167 in esse sembrano presenti riferimenti riconducibili agli ideali nazare– ni e puristi. Nel 1878 l'altare della cappella fu restaurato su progetto dei fra– telli Artari. 170 Alla loro produzione pittorica- sulla base di riscontri stilistici e formali - possono essere ricondotti anche i dipinti delle lunette. Tali affinità sono evidenti soprattutto se consideriamo la scena con San Grato che consegna la mascella del Battista al Papa (Ill. 14) e la tela posta al centro del soffitto nel salone del Municipio di Aosta, raffigurante L'ingresso di Amedeo VI di Savoia in Aosta per pre– siedervi le Udienze Generali (Ill. 13) che i fratelli Artari dipinsero nel 1863. In particolare, è presente in entrambe, in primo piano a sini– stra ritratto di spalle, lo stesso sacerdote barbuto, atteggiato nella medesima postura. Nelle scene delle lunette si riscontra un'altra interessante partico– larità, che riconduce le modalità operative dei fratelli Artari a quelle tipiche delle maestranze ticinesi, fornendoci al tempo stesso un sicu– ro termine post quem per la loro esecuzione. La scena che raffigura Il miracolo della mula che si inginocchia davanti all'Eucarestia (Ill. 16) è la fedele replica di un dipinto su tela posto nella cappella Ricasoli della chiesa di Santa Croce a Firenze (Ill. 15); il bozzetto del dipinto fu eseguito da Luigi Sabatelli nel 1825; la tela fu ultimata dal figlio Giuseppe nel 1833. 171 Le uniche varianti della versione aostana sono costituite dalla forma rettangolare, anziché semicircolare, del baldac– chino e dalla riduzione del numero degli astanti: mancano i perso– naggi raffigurati in primissimo piano ed alcune figure che nell'origi– nale si intravvedono dietro i protagonisti. 170 E. BRUNOD, L. GARlNO, La Cattedrale, p. 117, ili. 130 a p. 116. 171 Luigi Sabatelli si affermò come il maestro indiscusso del primo neoclassicismo toscano. Questo suo iniziale orientamento artistico gli valse, attorno al 1824, la nomi– na a <<insegnante estero>> del corpo docenti della riorganizzata Reale Accademia di Belle Arti di Torino. (E. CASTELNUOVO, M. Rose i (a cura di) , Cultura figurativa e architetto– nica negli stati del Re di Sardegna. 1773-1861, Torino 1980, I, pp. 301-302). Il ciclo con i dipinti murali e le tele nella cappella Ricasoli della chiesa di Santa Croce a Firenze furono eseguiti a partire dal 1825, in collaborazione con i figli Francesco e Giuseppe. Queste opere costituiscono una svolta nella produzione di Sabatelli e testimoniano la sua esplicita adesione al romanticismo storico. (E. SPALLETTI, La pittura dell'Ottocento in Toscana, in La pittura in Italia. L'Ottocento, l , Milano, Riedizione accresciuta e aggiornata, 1991 (P ed. 1990), pp. 307-322, ili. 441 a p. 309) .
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