- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

180 Laura Pizzi sous le ciel du Baptistère », 230 confezionando, inoltre, quattro grossi cuscini per i due confessionali nella chiesa. La frequenza con cui i nomi di queste maestranze compaiono insieme nei documenti parrocchiali aostani ci indicano come esse, lontano dalla terra d'origine, si mantenessero in stretto contatto. Inoltre, l'esame delle gare di appalto rivela come i ticinesi vi parteci– passero sempre a titolo individuale e mai formando società con gli altri corregionali, secondo una strategia professionale che in questo frangente aumentava le probabilità per uno di loro di aggiudicarsi, tra tutti i concorrenti, i lavori; sembra assai probabile che l'aggiudicata– rio si avvalesse in seguito delle prestazioni dei connazionali esclusi dall'appalto per portare a termine i lavori. La ricostruzione di un tratto del Chemin Royal: dal pont neuf di Chatillon al déftlé della Mongiovetta Alla metà del Settecento, la rete viaria valdostana si trovava in pessime condizioni, con strade pubbliche 231 sovente ridotte a sen– tieri difficilmente percorribili, con forti dislivelli da superare, espo– ste al rischio di frane, valanghe e inondazioni. Per aprire il Ducato agli scambi con le regioni limitrofe ponendo fine a decenni di iso– lamento, era indispensabile rendere nuovamente agibile il percorso di fondovalle - il cosiddetto Chemin Royal - che dal Piemonte attraversava la Valle d'Aosta e conduceva ai due valichi alpini del Grande e del Piccolo San Bernardo. Lesigenza primaria era quella 230 ASDAo, Ollomont, F. 3 - N. 54, première liasse; E. BRUNOD, L. GARINO, Cin– tura sud orientale della città, p. 359, ili. 7; gli autori ritengono che il battistero riporta– to nell'illustrazione corrisponda a quello menzionato nella visita pastorale del 1785; tut– tavia esso sembra coincidere appieno con la descrizione dell'opera scolpita da Chérubin Fumasoli nel 1877. 231 Per un sintetico quadro delle condizioni della viabilità in Valle d'Aosta, cfr. P. L. VESCOZ, Viabilité dans la Vallée d'Aoste, in Augusta PrtEtoria, III (1922) , Aosta 2001, pp. 189-197 e 245-253. Per chemins publics si intendevano « ceux par où passaient les processions, les époux se rendant à l'église [.. .], !es convois funèbres, etc >>. (P. FOUR– NIER, Projet de reconstructioin du chemin royal de la cité à Pont-St-Martin (1769), in "Augusta Pra::toria" , V, n. 2-3-4, 1952, p. 5, nota 9).

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