- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
I Ferrone di San Martino e Uz miniera di rame di Ollomont 203 della Rivière di Montjovet. A Ivrea abitava in un sontuoso palazzo di gusto tardorinascimentale la cui decorazione affrescata, analoga a quella del Palazzo Roncas ad Aosta, è tornata parzialmente alla luce nel 1980. 5 I suoi discendenti occuparono prestigiose cariche politiche e militari. Il nipote Carlo Filippo (1653-1719) fu comandante e governato– re della città e della provincia di Ivrea, generale di battaglia nelle armate di Vittorio Amedeo II e ambasciatore sabaudo in Francia dal 1713 all716. Nell682 fu nominato membro del Conseil des Com– mis. Sua fu l'iniziativa di intraprendere lo sfruttamento della miniera di Ollomont, subito dopo la sua scoperta. Per sostenere le ingenti spese indispensabili per i lavori di ricer– ca e di preparazione della coltivazione e per l'impianto di una fon– deria a Valpelline, nel 170 l il conte Perrone si costituì in società con l'avvocato Jean-François Ferrod, il quale aveva già in passato coltiva– to, con un certo successo, la miniera di rame di Fénis. 6 Il sodalizio ebbe esiti favorevoli, tanto che all'epoca del suo scioglimento, intor– no al 1720, gli utili che i soci si divisero ammontavano a un milio– ne di lire. 7 5 R. PET!TT!, Qualche elemento per l'attribuzione degli affreschi di Fab:zzzo Ferrone ad Ivrea e Fab:zzzo Roncas ad Aosta, in "Bollettino d'informazioni della società accade– mica di storia e arte canavesanà', 1982, pp. 79-89. 6 Jean-François Ferrod (Arvier 1662-Bard 1730) aveva conseguito il diploma di avvocatura al Collegio di Aosta; intraprendente e privo di scrupoli, fece fortuna con l'attività mineraria e con l'approvvigionamento dell'armata francese durante l'invasione alla fine del Seicento. Con queste speculazioni accumulò· un capitale ingente con il quale acquistò vari possedimenti in Savoia, nel Canavese e in Valle d'Aosta, dove acquisì anche la baronia di Sarre e di Brissogne. Nel 1708 acquistò l'antico castello di Sarre e lo fece interamente ricostruire. Le spese immense soste– nute per coltivare la propria immagine di grandezza e un processo, in seguito al quale avrebbe dovuto rimettere al Conseil des Commis una notevole somma per– cepita dal governo francese a titolo di false forniture, contribuirono a far esaurire in breve le sue risorse, tanto che nel 1722, pressato dai creditori, venne incarcera– to a Torino. Finì i suoi giorni nel forte di Bard, malato di mente. Cfr. J.-B. DE T!L– L!ER, [1733], 1970, pp. 261-264; T. TIBALOI, La regione d'Aosta attraverso i secoli, V, Torino 1916, pp. 146-148; J.-M. HENRY, H istoire de la Vallée d'Aoste, Aoste 1929, pp. 242-243. 7 T. T!BALD!, 1916, pp. 147, 318.
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