- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

I Perrone di San Martino e Id miniera di rame di Ollomont 221 al quale vennero aperte due grandi gallerie di carreggio, dette di Saint-Jean e Sainte-Anne, a quota 1.360. Da questo livello tre pozzi scavati secondo la pendenza dei filo– ni, detti Challant, Saint-Jean e Arolla, scendevano a 150 metri di profondità verticale e servivano rispettivamente per l'estrazione del minerale, il passaggio degli operai e l'estrazione delle acque a mezzo di pompe. In corrispondenza dei pozzi Arolla e Challant erano col– locate due turbine della forza di circa 25 CV per il funzionamento delle pompe e del piano inclinato. Esse erano azionate dall'acqua di un piccolo canale derivato dal torrente, condotta all'interno della miniera attraverso una galleria a un livello che consentiva un salto di 25 metri. Questa parte della miniera era abbandonata dal 1880 e nel 1902 si trovava allagata fino allivello del torrente a quota 1.360. La miniera di Balme si trovava sulla sinistra del torrente a quota 1.400 e a circa 500 metri di distanza da quella di Saint-Jean. Gli antichi lavori di coltivazione erano organizzati intorno a una galleria principale lunga circa 260 metri. :Cattività, abbandonata per un certo periodo, fu ripresa nel1851 e successivamente condotta con una certa regolarità per un trentennio. Le coltivazioni più recenti avevano un'estensione orizzontale di circa 200 metri ed erano servite da un pozzo circolare di 100 metri di profondità, il quale, essendo in collegamento con le principali galle– rie di carreggio, serviva al passaggio degli operai, all'estrazione del minerale e a quella delle acque. La miniera di Vaux era stata aperta nel 1868 600 metri più a nord di Balme, a una quota di 1.570 metri, e nel 1902 constava di una breve galleria di 15 metri che immetteva in una discenderia di cinque metri. Questa miniera era considerata assai promettente, in partico– lare qualora fosse stata collegata alla miniera di Balme e alle esplora– zioni a Grange Toulle e a Grange Balme. Nel rapporto del 1902 sono inoltre contenute alcune indicazioni circa il costo e la disponibilità della manodopera. Vi si legge infatti che «la manodopera è a buon mercato. I minatori si pagano da lire 2,00 a lire 2,50 e eccezionalmente 3,00 lire per una giornata di 8 ore in galleria, i manovali da lire 1,5 a lire 2,00 per giornata di 8 ore

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