- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

I Perrone di San Martino e la miniera di rame di Ollomont 225 livelli Wellens e un terzo alla sezione Balme. Per attivare questi nuovi impianti la società avviò infine la costruzione di una centrale elettrica con tre gruppi di generatori di 150 cavalli ciascuno, costi– tuiti da una turbina Pelton della ditta Rieter di Winterthur e da un alternatore. Nel 1906 gli operai erano passati a 224, ma la produzione non aveva superato le 5.000 tonnellate. Nel 1908 i lavori sotterranei furono «diretti ad allargare i limiti del giacimento riconosciuto e a ottenere una buona preparazione per una coltivazione ampia e duratura». 58 Nella sezione Saint-Jean furo– no condotti sondaggi con una rotativa a diamanti sia nella galleria detta di Sant'Anna, sia al più profondo ribasso sotto la galleria prin– cipale di carreggio, detta di Santa Barbara. Proseguirono inoltre i lavori di perforazione della grande galleria di ribasso di Frissonia. Lo stesso anno fu messa in attività una loco– motiva elettrica ad accumulatori che poteva trascinare «un treno del peso di dodici toimellate». Nella sezione Balme vennero eseguiti lavori di ricerca ai livelli Eyquem, il che permise di mettere in vista una considerevole superficie del giacimento. In ultimo il pozzo centrale venne spinto all'incontro della «gran giunzione» proveniente dalla sezione Saint– Jean. Tutti questi lavori giustificavano l'aumento del personale, che raggiunse le 300 unità nel corso del 1908. Anche la lavorazione del minerale subì notevoli modificazioni, al fine di adattarsi alle nuove condizioni createsi con l'adozione alla fonderia di Valpelline della fusione piritica con impianti Water– Jaquet. Lintensità dell'attività della miniera è poi confermata indiretta– mente da un altro dato purtroppo di tutt'altra natura: nel 1908 ven– nero infatti denunciati al Distretto Minerario di Torino cinque inci– denti mortali, di cui ben tre verificatisi a Ollomont. Il 29 marzo 1909 il grande ribasso di Frissonia fu terminato e i 58 Ibidem, 1908, p. 440.

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