- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
La facciata cinquecentesca della Cattedrale di Aosta 253 somiglianze con la chiesa di Fontaney, l'antica parrocchiale di Pont– Saint-Martin (1595), avendo il grande arco centrale e i due archi minori laterali. 8 La cronologia della trasformazione dell'assetto della cattedrale - conclusa prima del 1504 9 - evidenzia una significativa quasi-simul– taneità con la costruzione del Duomo nuovo di Torino (1491- 1498), la cui cultura costituisce un riferimento importante per comprendere la facciata aostana, quale si delineerà con il più tardo intervento del Gombaudel (1522). 10 In effetti, il primo cinquan– tennio di attività della fabbriceria della cattedrale (durante i due episcopati De Prez, 1444-1464 e 1464-1511) si vale principalmen– te di esecutori transalpini, mentre il cinquantennio successivo (con i vescovi D'Azeglio, 1511-1515, Berruti, 1515-1525, Gazino, 1528-1557) vede un orientamento prevalentemente cisalpino, che trova chiara espressione nella facciata della cattedrale e nell'altare di S. Lucia. 11 Il Vaudan, che era contemporaneo degli eventi, nel suo Extractus anniversariorum della Cattedrale, al 4 maggio, tra lasciti e memora– bilia del Gombaudel, registra: «lnsuper, ornavit atrium ecclesie nostre picturis variis, sumptibus propriis». 12 I..:informazione viene 8 E. BRUNOD, Bassa Valle e valli laterali, Aosta 1985, pp. 21-22. 9 HEA V, pp. 99-100 e 132-133; si noti che il canonico de Pensa descrive la catte– drale <<fraichement restaurée>> e attesta che <<quatre portes lui donnent accès>>, confer– mando la realizzazione della facciata con tre porte (la quarta è la porta sud, mentre le due porte del chiostro non sono di accesso pubblico). 10 G. GENTILE, <do maestro Meo di Francescho fiorentino ... >> Documenti per il can– tiere del Duomo di Torino, in Domenico della Rovere e il Duomo nuovo di Torino. Rina– scimento a Roma e in Piemonte, a cura di G. ROMANO, Torino 1990, pp. 107-121. B. ORLANDONI, Architettura in Valle d'Aosta. Dalla Riforma alXXsecolo. La Valle d'Aosta da area centrale a provincia periferica. 1520-1900, Ivrea (TO) 1996, pp. 8-18. 11 E. ROSSETTI BREZZI, La pittura in Valle d'Aosta tra la fine del 1300 e il primo quarto del1500, Firenze 1989, p. 28. Ancora transalpina sarà la commessa di otto vetra– te al ginevrino Helbarant nel 1523, cf. BRUNOD, GARINO, 1996, p. 62. 12 Cod. BC 61, al4 maggio, cf. O. ZANOLLI- L. COLLIARD, Les obituaires d'Aoste, BAA X, Aosta 1980, p. 198. Analoga indicazione viene dal Catalogus, sempre del Vau– dan: «Anno 1522, fuit incohatum atrium maioris ecclesie et novis picturis decoratum per venerabilem Dominum Johannem Gonbaudellum, canonicum Augustensem, magistrum fabrices>> (Fonti, p. 261).
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