- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

256 Paolo Papone coloristico. Emerge, infatti, una sequenza di interventi, di aggiorna– menti del gusto, che hanno potuto solo modificare situazioni prece– denti, con condizionamenti che probabilmente risalgono fino alla struttura tardogotica. Già nel 1957 Mario Salmi pareva rilevare qualche disarmonia tra il portale e il protiro, poiché descriveva quest'ultimo come «sporgen– te dalla parete con un suo respiro monumentale che viene a sover– chiare la tarchiata porta strombata e lunettata», e portava il confron– to con la facciata di San Domenico di Urbino, di Maso di Bartolo– meo fiorentino. 20 Il confronto urbinate è puntuale e convincente, ma la sua cronologia (1449-1454 ca.) precorre pure l'ipotetica prima rea– lizzazione, tardogotica, della facciata occidentale aostana. D'altra parte, gli elementi decorativi della facciata della cattedrale apparten– gono al repertorio rinascimentale che, sorto nei grandi centri duran– te il Quattrocento, raggiunge i luoghi periferici nel secolo seguente. Nella diffusione dei modelli rinascimentali, un ruolo importante ha giocato la celebre Incisione Prevedari (1481) dove, tra le molte cita– zioni dell'antichità, si ritrova il capitello con fascia ad intreccio, che sormonta le lesene del protiro di Aosta. 21 Negli stessi anni (1480-81), Melazzo da Forlì ritraeva papa Sisto IV nella Biblioteca Vaticana lati– na, in un ambiente monumentale con il soffitto a cassettoni con roso– ni e rosette, con fregi baccellati e a fogliette, financo con decorazioni tra le mensole che rassomigliano a quelle della cornice sopra i busti 20 M. SALMI, La decorazione rinascimentale della focciata del Duomo di Aosta, in Atti del X congresso di storia dell'architettura (Torino 1957), Roma 1959, p. 334-338. 21 L. Incisione Prevedari è riprodotta in Vincenzo Foppa. Un protagonista del Rina– scimento, a cura di G. AGOSTI, M. NATALE, G . RoMANO, catalogo della mostra (Bre– scia 2002), Milano 2002, p. 134. La fascia ad intreccio rirornerà nel 1540, ma in fusto di colonna, nella Deposizione e santi di Oddone Pascale, in Santa Maria Assun– ta di Revello, cf. S. BAIOCCO, Profilo di Gandolfino da Roreto, in Gandolfino da Rore– to e il rinascimento nel Piemonte meridionale, a cura di G . ROMANO, Torino 1998, pp. 263-265; compare (considerata 'atipica') anche nella basilica di San Benedetto in · Polirone, cf. A. BELLUZZI, K. W FORSTER, Giulio Romano architetto alla corte dei Gonzaga, in Giulio Romano, ricerca preparatoria per la mostra (Mantova 1989), Mila– no 1989, p. 208. La diffusione dell'Incisione Prevedari può concorrere a spiegare le <<chiare derivazioni bramantesche>> della facciata della cattedrale, alle quali accennava Noemi Gabrielli nel 1956, cf. La Valle d'Aosta. Relazioni e comunicazioni presentate al XXXI Congresso Storico Subalpino di Aosta (9-10-11 Settembre 1956), vol. I, Cuneo 1958, p. 420.

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