- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

268 Paolo Papone appropriato l'angelo viene mandato alla Vergine, perché la verginità è sempre affine agli angeli», continuando con un elogio della vita ver– ginale, dimensione celeste meritoriamente anticipata (f. 65'-v). 55 Nel– l' affresco, l'angelo porta nella mano sinistra - al posto dello scettro lungo e sottile, 56 che nell'iconografia bizantina è l'emblema dei messi imperiali - un lungo ramo di gigli, simbolo di verginità e purezza. La tradizione cristiana ha dato un grande valore alla verginità consacra– ta, vedendone i modelli in Maria e nell'evangelista Giovanni, cui il Signore, morendo sulla croce, affidò la Madre sua (Gv 19,25-27). Lo Pseudo-Girolamo, però, accentua la differenza tra la verginità dell'u– na e dell'altro, poiché l'integrità feconda di Maria è ben più gloriosa della semplice verginità di Giovanni: Se davvero è in entrambi l'unica virtù della verginità, vi è in Maria una diversa proporzione. È davvero diversa, poiché è feconda, però è la stessa. È la stessa, ma è diversa, poiché anche se la purezza è proprio la medesima, tuttavia la fecondità dell'integrità è molto più gloriosa della verginità. Di conseguenza, in lei è totalmente consacrata [lett.: deificata] sia la fecondità che la verginitàY Il concetto particolarmente caro agli orientali della 'deificazione' si esplicita nella presenza attiva di Dio, che in Maria ha trovato piena accoglienza. Così recita il sermone, commentando le parole dell'an– gelo: «<l Signore è con te, dice. Cosa mirabile! E già era con la Ver– gine, Colui che alla Vergine mandava l'angelo. E Dio precedette il suo messaggero, eppure da Dio non si allontanò». 58 La presenza del 55 «Et bene angelus ad virginem mittitur, quia angelis semper est cognata virgini– tas» (BC 3, f. 65') . 56 Si vedano i due angeli dell'XI secolo sulla controfacciata della cattedrale, i quali recano scettri lunghi e sottili, cf. Medioevo aostano. La pittura intorno all'anno mille in Cattedrale e in Sant'Orso, vol. Il, atlante fotografico, pp. 74-75. 57 <<Una siquidem virrus virginitatis in ambobus, sed altera proporrio in maria. Altera quidem quia fecundior, sed ipsa. Ipsa vero sed altera, quia etsi ipsa eademque incorruptio, tamen fecunditas integritatis longe gloriosior, quam virginitas. ldcirco et fecundiras in illa rota deificata est, et virginitas>>(BC 3, f. 63'-'). 58 «Dominus tecum, inquid. Mira res! Et iam erat cum virgine qui ad virginem mittebat angelum. Et precessit nuntium suum deus, sed a deo non recessit>> (BC 3, f. 65').

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