- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
274 Paolo Papone È meglio che affidiamo tutto a Dio, cui nulla è impossibile, piuttosto che vogliamo avventatamente definire un'altra cosa con la nostra autorità, per il fatto che non la possiamo dimostrare. [. ..]E questo dal momento che a Dio nulla è impossibile, e noi non neghiamo l'evento che riguarda la beata Maria, benché, per cautela verso l'integra fede, sia più opportuno avere un'opinione mossa da pio desiderio, piuttosto che sconsideratamente defi– nire ciò che senza prova si ignora. Di conseguenza, delle cose di cui siamo certi, ci sia dato di parlare tanto a lungo per vostra esortazione, con ogni lin– guaggio, per l'edificazione e la lode del nome di Dio, affinché la religione si conservi in proporzione al servizio e la devozione si accresca in proporzione all'affetto. 73 Lo Pseudo-Agostino Se davvero fu Pascasio Radberto a scrivere ciò che i canonici della Cattedrale leggevano durante l'ottava dell'Assunta, a dominare la scena teologica tra la metà del XIII secolo e la fine del X.V è il Liber de Assumptione (PL 40, coll. 1141-1148), attribuito pseudepigrafìca– mente a sant'Agostino. Con ogni probabilità, il suo autore è Ratram– no, monaco di Corbie e talora consulente teologico di Carlo il Calvo, quello stesso Ratramno che accusò il suo defunto abate Radberto di essere il falsario della presunta lettera di san Girolamo a Paola ed Eustachio. A differenza di Radberto, che costruisce il suo testo con sottili astuzie pseudepigrafìche per sembrare Girolamo, Ratramno non si finge Agostino, anche se mostra di averne la stessa mens, il medesimo raffinato ricercare teologico. 74 Il Liber de Assumptione mostra un deciso passo avanti nella teologia mariana, pur mantenen- 73 <<Melius tamen deo totum cui nichil impossibile est committimus, quam aliud temere diffìnire velimus auctoritate nostra quod non probamus [...] Quod quia deo nichil est impossibile, nec nos de beata maria factum abnuimus, quamquam propter cautelam salva fide, pio magis desiderio opinari oporteat, quam inconsulte diffìnire, quod sine periculo nescitur. Unde de his ex quibus certi sumus, tantisper loquamur ad exhortationem vestram qualicumque sermone ad edificationem et laudem nominis dei, ut et religio conservetur pro famulatu et devotio augeatur pro affectu.>> (BC 3, f. 62'·•). 74 ANT I/2, p. 643. H. PELTIER, in Dictionnaire de Théologie Catholique, t. XIII, Parigi 1936, voce Radbert (Paschase), coli. 1628-1639, e voce Ratramne, coli. 1780- 1787; ]UGIE, op. cit., pp. 285-291. La traduzione dei seguenti testi dello Pseudo-Ago– stino, citati da PL 40, è dell'Erbetta.
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