- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

280 Paolo Papone I profeti Lasciamo ora le considerazioni storico-liturgiche e torniamo alla facciata cinquecentesca, portando l'attenzione alla sua seconda fase, per identificare i due personaggi, i busti dei quali si affacciano dalle lunette soprastanti le porte laterali. Con quasi certezza, si tratta dei profeti dei quali la liturgia legge gli oracoli nelle feste dell'Annuncia– zione e della Purificazione. Tra i profeti che hanno preannunciato la santità di Maria - come aveva ricordato lo Pseudo-Girolamo - il posto d 'onore va ad Isaia. Almeno dall'epoca romanica, i profeti vengano generalmente raffigu– rati come sostegno iconico di una loro citazione che è funzionale al contesto. Isaia deve buona parte della sua fama iconografica al suo oracolo: «Ecce virgo concipiet et pariet filium et vocabitur nomen eius emmanuel» (Is 7, 14). Obliterando il contesto originale, con il re Acaz, la minaccia siro-efraimita e l'intervento divino tramite le trup– pe assire, Matteo vi ha letto il concepimento verginale e l'incarnazio– ne divina: «Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine conce– pirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che signifi– ca Dio con noi» (Mt 1,22-23). In ideale continuità, lo Pseudo-Giro– lamo scrive: «Se badi alla razionalità e all'umano buon senso, in nessun modo poterono incontrarsi a tal punto la natura divina e la condizione umana. E tuttavia si incontrarono nel Cristo, uno solo da due, l'Emmanuele>>. 85 Di fatto, l'oracolo isaiano (Is 7, l 0-15) veniva letto nella messa della festa dell'Annunciazione, poiché le parole dell'angelo riprendo– no quelle di Isaia, dando loro compimento. 86 Non servono, dunque, cartigli per identificare il personaggio modellato nella lunetta sopra la 85 «Si ad rationem respicias, et ad sensus humanos, nequaquam itatenus potuerunt inter se convenire, deitas et humana conditio. Convenerunt tamen in christum ut unus ex ambobus hemmanuel» (BC 3, f. 71'; cf f. 73v). 86 Si vedano il Messale romano stampato a Venezia nel 1493 (GS Lit. 145 -!ne. 164, f. 167'), il Messale augustano stampato a Torino nel1617 (GS Lit. 11, f. 149v) e il Messale augustano stampato ad Aosta nel 1733 (GS Lit. 3, p. 396).

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=