- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

286 Paolo Papone somiglianza è verosimile; 100 per di più, esaminando il ritratto del predecessore (Amedeo Berruti, perché Alvaro Rodriguez, vescovo preconizzato, non prese mai possesso della diocesi) e quello del suc– cessore (Marc'Antonio Bobba), si nota non uno stereotipo ma una chiara volontà di caratterizzare i soggetti, di ritrarli, nel senso pro– prio del verbo. A rendere ancor più plausibile l'ipotesi che il San Grato voglia rappresentare il vescovo Gazino, può concorrere una copia (probabil– mente sei-settecentesca) dello statuto d'erezione delle prebende cano– nicali nella cattedrale di Aosta, datato l settembre 1522, che fornisce l'elenco delle quattordici prebende (in ordine di importanza), dei loro santi titolari, dei possessori attuali e passati. In base a questo docu– mento, il vescovo non era solo il successore alla cattedra che fu di Grato, ma era pure canonico della prebenda di San Grato, la prima dell'elenco; 101 così l'arcidiacono godeva i frutti di quella di San Gio– condo; solo in terzo luogo veniva quella intitolata alla Beata Maria Vergine, posseduta dal canonico Antoine d'Avise, ufficiale e vicario generale; al quarto posto compare la prebenda di San Giovanni Bat– tista, quella che fu di Georges de Challant e che, nel 1522, apparte– neva a Jean Gombaudel. 102 Il fregio con i clipei crea uno stacco tra i due registri della fac– ciata e al tempo stesso un legame ideale, poiché, se l'assunzione alla gloria celeste garantisce l'intercessione potente di Maria, ella, tut– tavia, non è sola a proteggere la diocesi di Aosta: con lei vegliano anche Grato, Giocondo, Giovanni Battista e tutti gli altri santi, in gran parte ignoti, che forse sono simbolizzati sui piedritti del lunettone superiore, dove si vedono due teste barbute e aureolate, 100 HEA VII, p. 282; la serie di ritratti venne rivista sotto l'episcopato di mons. Solar, cf. HEA IX, p. 57. 101 La titolarità della prebenda di San Grato permetteva al vescovo di aver 'voce in capitolo' nella gestione amministrativa del Capitolo Cattedrale che, come quello di Sant'Orso, era di per sé autonomo dal controllo episcopale, salvo le normali visite cano– niche. In quanto canonico, il vescovo aveva diritto al primo stallo nel coro, oltre che al trono pontifìcale, come riferisce Le journa~ cit., pp. 73-74; si veda anche ORLANDONI, Il Quattrocento, cit., p. 162. 102 GS, Fonds Gal-Due, carr. LXIX, 9 (senza numerazione, ff. 3"-Y).

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