- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

La facciata cinquecentesca della Cattedrale di Aosta 291 beata Maria per !avario, così com'era l'uso per la sepoltura. Quando l'ebbero spogliato, quel corpo santo rifulse con tale splendore che, ben– ché si potesse toccare per compiere il pietoso servizio, a causa della luce straordinaria non si riusciva a scorgerne la forma particolare. Grande fulgore da parte del Signore lo circondò. Mentre quel corpo purissimo, esente da sordido umore, veniva lavato, il senso non avvertì nulla. Men– tre poi ella veniva rivestita dell'abito funebre, a poco a poco quella luce venne meno. Come fiori di giglio era il corpo della beata Maria. Soave fragranza da lei esalava, tale che altrove non si può trovare paragone (pp. 503-504). Inizia il corteo funebre: Giovanni teneva la fulgida palma dinanzi al feretro e gli altri cantavano con voce dolcissima. Ed ecco un nuovo miracolo: una nube grande assai, [recen– sione B 2 : «a forma di corona>>] simile a magnifica aureola dintorno a splen" dida luna, apparve sul feretro. Un esercito angelico si trovava nelle nubi e cantava un inno melodioso. La terra risuonava all'eco di quella melodia non comune (p. 504). All'udire il canto angelico, la gente della città si stupisce e si infor– ma, poi reagisce con violenza; i più vengono accecati dagli angeli, ma uno si lancia verso il feretro. Ma ecco che un tale, principe dei sacerdoti dei giudei secondo il suo turno, pieno di furore ed ira, disse agli altri: <<Osservate che gloria ha rice– vuto il tabernacolo di colui che ha sconvolto noi e tutta la nostra nazio– ne!>>. Accostatosi, stava per rovesciare il feretro e gettare il corpo a terra. Ma subito le sue mani, a partire dal gomito, rimasero paralizzate e attac– cate alla lettiga. Quando gli apostoli sollevarono il cadavere, parte di lui penzolava e parte era attaccata alla lettiga. Mentre gli apostoli procedeva– no cantando, egli era tormentato da grande dolore. Intanto gli angeli, che si trovavano nelle nubi, colpirono il popolo di cecità. Allora quel princi– pe gridò: «Ti prego, beato Pietro, non mi lasciare in disgrazia sì grande; sono tormentato terribilmente. Rammenta che, quando quella serva por– tinaia ti riconobbe là, nel pretorio, e istigò la gente ad infamarti, io inter– venni in tuo aiuto». Pietro rispose: <<lo non ti posso dar null'altro ... ; se però credi con tutto il cuore nel signore Gesù Cristo che questa donna portò nel suo seno, pur rimanendo vergine dopo la nascita di lui, la mise– ricordia del Signore, che nella sua pietà immensa salva gli indegni, ti rido– nerà la salute» (p. 505).

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