- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

298 Paolo Papone un altro personaggio con turbante e occhi chiusi. Rispetto allo Pseudo-Melitone e ai testi consimili, si percepisce un'impreci– sione nella rappresentazione di Elva, poiché il medesimo giudeo che voleva far scempio del cadavere della Vergine e che, converti– to, andò ad evangelizzare i suoi correligionari accecati, viene vestito in modo differente (malgrado porti lo stesso turbante) nelle due scene figurate in sincronia. Con una certa probabilità, Clemer non conosceva in modo puntuale il racconto apocrifo, ma riprese con approssimazione uno schema certamente molto diffuso. 121 Se degli ebrei accecati, poi convertiti e guariti, non si può sapere il nome, perché sono molti, del loro 'evangelizzatore' i vari racconti offrono numerosi dettagli, e talora anche il nome. Nel Libro del ripo– so etiopico, si tratta del sommo sacerdote (p. 437); pure nel Transito romano, si tratta del sommo sacerdote, l'unico che continua a vedere, ~entre gli altri sono accecati (reminiscenza di Gv 11,51), e il suo nome è Iefonia (pp. 470-471); nell'Augiensis CCXXIX come nel Transitus colbertinus e nella Leggenda armena, il medesimo personag– gio non ha nome né titolo (pp. 479, 482 e 524); nel Libro dello Pseu– do-Giovanni, il nome è Iefonia, ma si dice soltanto che era un ebreo di corporatura robusta (p. 490); nel Racconto di Giovanni di Tessalo– nica, si tratta di un pontefice, ma non se ne menziona il nome; nel Transito dello Pseudo-Giuseppe di Arimatea, è un giudeo di nome Ruben (p. 531); nel Transito siriaco (B, C), è un giovane giudeo, alto e di bell'aspetto, chiamato Jufania (pp. 542-543 e 562-563); nel Transito siriaco D, si tratta di Jofana, un soldato del governatore, di statura gigantesca (p. 575); 122 nella leggenda siro-araba, invece, è un 121 Hans Clemer, cit., pp. 73, 97. Danni agli affreschi di Elva vennero da un inter– vento otrocentesco, in cui «fu efferruaro un pesante lavaggio, probabilmente a scopo manurentivo, che comporrò la perdita di numerose fìnirure a secco>> (P. DALLA NAVE, Il restauro del ciclo di Elva, in Hans Clemer, cit., pp. 248-249). Tra le perdute fìnirure a secco, vorrei segnalare la palma che l'apostolo Giovanni teneva sul !erro di marre di Maria: ne è rimasta solo traccia della parre di srelo che sporgeva sorro la mano dell'a– postolo (Hans Clemer, cit., p. 96). 122 Nella predella dell'altare dell'Assunzione nella chiesa di San Sebastiano in Biel– la, Bernardino Lanino dipinse i Funerali della Vi?rgine (1543), raffigurando proprio il soldato Jofana del Transito siriaco D, con le mani sanguinanti arraccare al feretro di

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