- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

304 Paolo Papone Beccafumi, presso la Pinacoteca Nazionale di Siena, e il San Michele Arcangelo del Pontormo, conservato a Palazzo Madama di Torino. 133 Quanto all'arcangelo Gabriele, Dante lo vede nel canto XXXII del Paradiso, là dove chiede a san Bernardo: «Qual è quell'angel che con tanto gioco l guarda ne li occhi la nostra regina, l innamorato sì che par di foco?» (vv. 103-105). Taddeo Gaddi parrebbe essersi ispi– rato a questa terzina nella sua Annunciazione conservata a Fiesole, nel Museo Bandini, dove il messo celeste ha davvero atteggiamento ed espressione da "innamorato". 134 Se l'innamoramento può tradurre in termini cortesi il divino corteggiamento della libertà umana in Maria, la definizione «par di foco» potrebbe essere l'interpretazione dantesca della convenzione di rappresentare Gabriele con la sopravveste rossa, colore dell'amore, che teologicamente si trasfigura nell'agape. E d'al– tra parte, se si prende in esame la folta schiera delle Annunciazioni, tra le più varie soluzioni cromatiche, emerge una costante tradiziona– le, che vede la Madre di Dio abbigliata d'una tunica rossa e d'una sopravveste azzurra, mentre l'arcangelo Gabriele è vestito di rosso. Le opere che si possono citare in proposito sono tanto numerose che, per non allontanarsi troppo nella cronologia, basta offrire pochi esempi di Vincenzo Poppa e Defendente Ferrari. 135 In conclusione, e a limitare il valore di queste osservazioni, biso– gna riconoscere che la vasta diffusione di un modello porta alla sem– plice ripetizione dello schema, perdendo la consapevolezza dei criteri che lo hanno generato; una conferma di tale dinamica viene dalla 133 Per la ravola del Beccafumi, cf. F. BISOGNI, La pittura a Siena nel primo Cin– quecento, in La pittura in Italia. Il Cinquecento, cir., p. 306. Per l'opera del Ponrormo (ca. 1528), cf. L. MALLÉ, Palazzo Madama in Torino, vol. II, Le collezioni d'arte, Torino 1970, pp. 68-69. Per un esempio gorico, si veda il San Michele nel polirrico di Andrea Orcagna (1357, cappella Srrozzi di Manrova, Sanra Maria Novella, Firenze), cf. Santa Maria Novella, a cura di A. TARQUINI O. P., Firenze 2000, pp. 50-52. 134 EAM VI, Roma 1995, p. 436. Analoga espressione si osserva nell'arcangelo del– l'Annunciazione dipinra da Gaudenzio Ferrari in Sanra Maria delle Grazie di Varallo, cf. Bossi, op. cir., pp. 16-17. 135 Per un'Annunciazione del Foppa, cf. Vincenzo Poppa, cir., p. 163. Per Defen– denre Ferrari, si veda L. MALLÉ, Palazzo Madama in Torino, vol. Il, Le collezioni d'arte, Torino 1970, p. 53 e ravv. precedenri; G. ROMANO, scheda n. 28, in Il tesoro della città, cir., p. 20 e rav. XII; M. NATALE, scheda I/3, in La Renaissance en Savoie. Les arts au temps du due Charles II (1504-1553), caralogo della mosrra, Genève 2002, pp. 118-121.

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