- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
La facciata cinquecentesca della Cattedrale di Aosta 309 Riguardo alla decorazione della facciata, il De Tillier offre un'informazione curiosa, che purtroppo non ha sufficienti riscontri: Cet ouvrage à eté commencé en 1522 et fini en 1526, et la depense en à eté faine des deniers du tresor du chapitre sous la direction des reverends sei– gneurs Amoine d'Avise, vicaire generai du reverendissime evesque Pierre Gazin, et de Jean Gombandelli, lorrain de nation, tous deux chanoines d'Aòste. Et ce apres un tems funeste de comagion dom la citté avoit esté desolée quelques années auparavant, la quelle ayant enlevé tous !es chanoi– nes a la reserve de trois, ceux cy se partagerent le coffre fort du dit tresor. Les deux premiers employerent leur portion a l'aggrandissement de l'eglise, a ce que sus et autres oeuvres pies. Mais le troisieme, dont le nom est ignoré, italien de nation a ce qu'on croit, emporta la sienne en son pais. Il estoit faine memion de la ditte contagion par certains escrits existants en des ron– deaux peint sur la muraille de cene façade, avec la datte de l'année, presen– tement presque effacés par !es iniures des tems. 148 J .-A. Due riferisce di un'epidemia di peste che ha infierito in Valle d'Aosta nel 1514 e nel 1515 - la stessa che potrebbe aver indotto ad edificare il santuario di Notre-Dame-de-Pitié al Pont-Suaz, dove è conservata una coeva Deposizione lignea con statue a grandezza naturale - ma non rileva nessun accenno a moria nell'epistolario dei canonici. 149 La facciata, dunque, se non era un ex-voto per lo scam– pato contagio di due dei tre canonici superstiti, poteva, con maggio– re probabilità, esprimere la più generale supplica alla Vergine perché proteggesse il popolo di Aosta dal flagello della peste. Tuttavia, si può anche pensare ad un altro tipo di contagio, che in quegli anni si stava affacciando ed era altrettanto paventato della peste: l'eresia protestante. Al sinodo tenuto il 19 maggio 1523, erano presenti l'arcidiacono Amedée de Lavenche, i canonici Antoine d'A– vise, Jean Gombaudel, Benigne de Pensa, Pierre de Bosellis e Jean Decimi (sono più numerosi dei tre superstiti menzionati dal De Til– lier); tutti i provvedimenti di questo sinodo sono rivolti contro chi 148 J.-B. DE T!LLIER, Historique, cit., p. 128. Si noti che il vescovo Gazino fu pro– mosso alla sede di Aosta solo il 24 gennaio 1528, cf. Fonti, p. 313. 149 HEA V, pp. 165, 170, 185-186. La Deposizione di Notre-Dame-de-Pitié al Pont-Suaz è riprodotta in E. BRUNO D, L. GAJUNO, Bassa Valle e valli laterali (III), Aosta 1990, p. 437.
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