- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
392 Surintendance des Activités et des biens culturels dei Perrone di San Martino, quindi le trasformazioni ottocentesche, la vendita all'asta, l'identità smarrita, e finalmente gli interventi di tutela. In questo Museo della storia troveranno posto cartografie, maquettes, rilievi che documentano fasi storiche del sito, trasforma– zioni architettoniche e funzionali del castello, gli scavi e i restauri; libri di viaggio, litografie che documenteranno ricezione e cultura di rappresentazione del territorio e del castello fino alla sua ottocentesca trasformazione di funzione e d'uso. Sarà compito degli storici indicare gli argomenti disciplinari più rappresentativi, che saranno organizzati per temi e presentati con un apparato didattico tanto colto quanto facilmente comunicativo. Si potrà spiegare la funzione delle castellanie, con riferimento all'inca– meramento del feudo da parte di Amedeo VI di Savoia e all'affida– mento dello stesso a nobili fiduciari; si potranno illustrare forme e fasi dell'Amministrazione e della conversione produttiva; la presenza di stemmi in castello potrà essere spiegata con linguaggio araldico disciplinare e con la presentazione di un repertorio di blasoni della nobiltà valdostana e sabauda. In preparazione alla visita del donjon, in castello, (dove si trova la raffigurazione frammentaria di un ciclo che, per l'iscrizione che accompagna un cavaliere, è stato ipotizzato facesse riferimento al «Roman d'Alexandre» come conferma Daniela Vicquéry) si potrà disegnare la mappa delle testimonianze pittoriche di soggetto profa– no in Valle d'Aosta e in Piemonte, dipinti che, dal Duecento al Quat– trocento, si ispirano alla letteratura cavalleresca cara al mondo delle corti. Probabilmente gli affreschi di Quart aprono, per cronologia, l'esigua serie e si aggiungono alle più tarde testimonianze che, di recente, le mostre Le stanze di Artù e Gotico nelle Alpi, curate da Enri– co Castelnuovo, hanno portato a nuova fortuna critica grazie agli studi di Elena Brezzi Rossetti e di Simonetta Castronovo. Un'altra mappa che segnali i percorsi degli artisti faciliterà la visita nell'aula magna del castello dove si trovano lacerti di dipinti murali opera di un pittore che è stato accostato a quel maestro che prende nome dal superbo ciclo affrescato nel castello di Mon– tiglio nell'astigiano, protagonista intorno alla metà del Trecento di
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