- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003
428 Bibliographie specialisti. Dall'altro perché l'anam– nesi costruttiva degli edifici, la cul– tura artistica transnazionale delle valli alpine e la distinzione tra i vec– chi interventi di restauro più o meno depistanti sono temi di rifles– sione troppo recente, materia stori– camente e tecnicamente ardua cui non è semplice avvicinare i fruitori. Nel caso di Issogne il quadro si complica per l'eccezionale ricchezza architettonica e decorativa del com– plesso. Ma più ancora per la sua duplice anima, quella di dimora signorile quattro-cinquecentesca ancora leggibile nella distribuzione e nell'ornamenrazione originarie, e quella ottocentesca dovuta al suo ultimo proprietario privato - il pit– tore, collezionista e conoscitore Vit– torio Avondo - la quale si manifesta nella conservazione esemplarmente rispettosa dell'edificio e in una importante raccolta di arredi e mobili valdostani tra Medioevo e Rinascimento. Il libro rende conto di questa complessa realtà storica e artistica, ma non soltanto di questa. Da qual– che anno la Regione Valle d'Aosta, nel quadro della valorizzazione del suo patrimonio castellologico, che ha portato di recente al restauro dei manieri di Sarre e di Ussel, ha aper– to un attentissimo fronte di lavori per il ricupero di Issogne in tutte le sue valenze. In questo sec. l'edificio non ha subito affronti irreversibili, al di là di un certo deperimento del corredo pittorico, ma purtroppo il tempo e la disaffezione degli studi avevano lasciato disgregare l'arreda– mento composto e disposto con rigore filologico da Avondo. Ora è nuovamente possibile visitare il castello riarredato e nel contempo si è alle prese con la responsabilirà oltremodo delicata di adeguare l'e– dificio alle normative di sicurezza, il che significa impegnarsi in una dura sfida per la conservazione. Il volume risponde quindi anche a un'esigenza di informazione sulla metodologia e sul significato degli interventi già eseguiti e mostra le ricerche multi– disciplinari sottese ai progetti regio– nali. Ma la curatrice Sandra Barberi ha voluto ricomporre tutto il qua– dro delle conoscenze necessarie alla comprensione di questa eccezionale testimonianza di cultura dell'arco alpino, cosicché i resti ricoprono anche la funzione di viatico e guida per una fruizione del castello che non si accontenti di un superficiale coinvolgimento emotivo. Nella sua giudiziosa composi– zione il volume prende le mosse dal quadro della storia politico-dinasti– ca che ha ruotato intorno a Issogne, disegna la figura di Giorgio di Chal– lant cui si deve la magnificenza della dimora rimasta immutata dalla fine del XV sec., fornisce le coordinate storiche e documentarie per inqua– drarne criticamente le vicende costruttive, la decorazione pittorica, la simbologia araldica e mette a
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