- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2003

524 Nécrologies Questo percorso - quasi un itinerarium medievale - è segnato da innumerevoli episodi e scoperte anche di rilievo per la storia del– l'arte della Valle. A Quart, dall'interno di un brutto reliquiario ligneo di fine Ottocento saltò fuori una deliziosa cassettina due– centesca a stucco dipinto. Nella stessa cattedrale, dal fondo di un armadione da sagrestia stipato di santoni in gesso, apparvero le due splendide statue di San Giovanni e della Maddalena dolenti che avremmo poi messo nel Museo del Tesoro, tra la tomba di France– sco di Challant e la cassa di San Grato. A Gressoney si trovarono un santo vescovo in trono e un crocifisso; a Brusson una bella santa principessa di primo Cinquecento; a Nus un san Sebastiano; a Val– tournanche un santo vescovo stante. Un altro santo vescovo fu rin– tracciato in una collezione privata e don Carino riuscì solertemen– te ad assicurarlo al patrimonio della cattedrale, facendolo acquista– re. Così a titolo strettamente personale era riuscito ad acquisire un Crocifisso quattrocentesco ed una bellissima Madonna col Bambi– no germanizzante di primo Cinquecento che mi diceva di aver deci– so di destinare post mortem alla cattedrale. Tutte opere sconosciu– te allo stesso Brunod, e quindi mai catalogate, che a volte compen– savano almeno in parte della perdita di altri pezzi, scomparsi sotto i colpi dei ladri. Per contro ognuno di questi colpi era per don Cari– no un'autentica ferita, un'offesa personale. Come quello che aveva subito come parroco a Saint-Christophe quando era stato derubato di ben tre calici gotici. A volte di queste perdite eravamo stati quasi testimoni oculari. Come a Cheneil, dove eravamo saliti a visitare la cappella disponen– do di portare in parrocchia diverse statue lignee tardogotiche. Queste erano state effettivamente trasferite tranne una: una splendida Trinità posta sulla cima dell'altare che non era stato possibile raggiungere e che era stata lasciata in attesa di un secondo sopralluogo. Che pur– troppo fu preceduto dall'intervento dei soliti ignoti. Altre volte deprimente era non tanto la scomparsa di pezzi, quan– to il loro stato. Così la splendida Madonna di Elevaz appariva «quasi come una ballerina da avanspettacolo» - cito a memoria ma testual– mente le parole di don Carino - orrendamente coperta da strati di lacche e smalti sintetici da quattro soldi. Orrendamente ridipinte la

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