de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

Il patrimonio culturale valdostano 51 gerezze ed ingenuità, che si percepiscono in vario modo e nei diversi volumi 28 : può essere significativo che una specie di premessa metodolo– gica o programmatica, che si sarebbe attesa nel primo volume, finisca col comparire in quello edito per quarto, nel 1840... 29 • Ciò non impe– disce però di notare che, se ancora oggi uno storico deve usare queste fonti, generalmente deve far capo proprio a tali vetuste edizioni; che si tratta di un'iniziativa di avanguardia, e non solo per l'Italia; che essa ha consentito ai territori sabaudi di possedere sin dalla metà del secolo scor– so edizioni documentarie, che altre più 'colte' regioni ci hanno a lungo invidiato; che il rilievo dell'iniziativa è stato apprezzato ben oltre i ter– ritori sabaudi ed ha dato notorietà e prestigio alla testé costituita Depu– tazione di Storia Patria; che questi volumi sono stati -e sono ancora– dopo oltre un secolo e mezzo alla base della ricerca storico - documen– taria nei territori già sabaudi; che tutto ciò ha segnato un momento signi– ficativo per il rinnovamento degli studi storici, da genealogico-dinasti– ci a politico-istituzionali ed ha collegato la cultura subalpina con quel– la italiana ed europea; che si è trattato di uno dei punti di partenza essen– ziali per la valorizzazione del patrimonio culturale dell'area alpina occi– dentale attraverso la conoscenza delle sue ascendenze e radici medieva– li, effettuata direttamente dalle fonti documentarie. 3. Le fonti valdostane nell'attività della Deputazione a metà Ottocento Dopo l'intensa attività editoriale degli anni '30, negli anni '40 la Deputazione di Storia Patria sembra un poco addormentarsi sugli allo- 28 Oltre alle osservazioni di F. PATETTA, Discorso pronunciato nella ricorrenza delprimo centenario della fondazione della Deputazione di Storia Patria per le antiche Provincie e la Lombardia, in "Bollettino storico-bibliografico subalpino", LXIII (1965), pp. 26-30, si possono ricordare le critiche di eccessiva rapidità, improvvisazione e scarso coordinamen– to di M. FUBINI LEUZZI, op.cit., pp. 187-188 e di G. P. ROMAGNANI, Storiograjìa.... cit., pp. 277-300. Come fa però notare giustamente Federico Patetta, "gli errori commessi, soprattutto nei primi anni del nostro Istituto, non ne infìciano le benemerenze, non dimi– nuiscono l'importanza dell'opera" (F. PATETTA, op.cit., p. 29). 29 C. SALUZZO, Lectori benevolo, in Monumenta Historiae Patriae, III (Scriptorum, I), Augustae Taurinorum 1840, (all'inizio del volume in 4 pagine non numerate); su ciò, cfr. pure G. P. ROMAGNANI, Storiograjìa... cit., pp. 297-298.

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