de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

Il patrimonio culturale valdostano 59 Dalle biografie e bibliografie loro dedicate dalla Deputazione come pro– pri componenti emerge la stima e il riconoscimento per la loro figura di religiosi e di studiosi 5 8 • Ciò non ha impedito, peraltro, che la loro attivi– tà scientifica -come indica la stessa bibliografia edita dalla Deputazione - si sia concretizzata in pubblicazioni anche autonome rispetto a que– st'ultima, spesso direttamente collegabili con la Valle, nonché- pure– con l'Accademia di Sant'Anselmo. Si può notare, inoltre, che l'ambien– te culturale valdostano in materia fa capo ad ecclesiastici, tanto che solo questi finiscono per essere cooptati nella Deputazione di Storia Patria: è una particolarità della sola Vallée, sebbene un certo numero di ecclesia– stici si segnali pure altrove, ma accanto ad una gran maggioranza di laici. Tale particolarità può però contribuire a spiegare la struttura con cui nasce la nostra Accademia, nonché la stessa sua fondazione in quello spe– cifico momento storico-politico. Infatti, se i custodi del patrimonio cul– turale valdostano erano ecclesiastici, sensibili quindi alla tradizione reli– giosa locale, essi potevano essere stati alquanto turbati - come minimo -dalla situazione politica del1854-55, quando il governo Cavour aveva avviato la secolarizzazione degli Ordini religiosi non addetti ad attività di educazione o di culto 59 ed aveva accentuato una tendenza in ambien– te ecclesiastico considerata "eversivà' sin dai tempi del governo d'Azeglio nel1850 con le "leggi Siccardi" 60 • La costituzione, nel1855, dell'Acadé– mie Saint-Anselme poté quindi rispondere all'obiettivo della conservazio– ne, difesa e valorizzazione del patrimonio storico valdostano in genera– le, ma più in particolare poté anche aspirare a preservare proprio quella parte di esso legato alla notevole tradizione religiosa, che poteva sembra– re minacciata dalla politica governativa dell'ultimo quinquiennio. 58 L'opera cinquantenaria. .. a c. A. MANNO cit., pp. 92, 97 e 98 (per le nomine), 157-158 (sul can. Bérard), 271 (su mons. Due) e 286-287 (sul can. Gal) e L'opera cin– quantenaria.. . a c. E. D ERVIEUX cir., pp. l 04 (sul can. Bérard) e 242-243 (su mons. Due). 59 Per rurri, R. ROMEO, Cavour e il suo tempo (l 854-1861), III, Roma-Bari 1984, pp. 46-47, 65, 103-141. 60 Olrre alle recenti sintesi di S. FERRARI, La politica ecclesiastica subalpina e le leggi Siccardi e di M.F. MELLANO, La reazione dell'ambiente ecclesiastico alle leggi Siccardi in Giuseppe Siccardi, magistrato, giurista, ministro nel bicentenario della nascita a c. G. Gru– SERl - G.S. PENE VIDARl, Cuneo 2005, pp. 65-81 e 83-102, cfr. il sempre classico A.C. ] EMOLO, Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni, Torino 1949, pp. 200-222.

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