de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

66 Gian Savino Pene Vidari Stando così le cose, i legami istituzionali tra Deputazione Subalpi– na e patrimonio culturale valdostano si sono allentati, sia per la mino– re efficacia- anche economica- dell'attività della prima in questo cin– quantennio, sia per l'autonoma capacità organizzativa delle consisten– ti iniziative locali. Ciò non impedisce, però, che il "Bollettino storico– bibliografico subalpino" nei suoi fascicoli semestrali pubblichi artico– li che riguardano pure la Valle d'Aosta, e soprattutto che nel ricco 'bol– lettino bibliografico' di ogni suo numero segnali con attenzione pub– blicazioni di storia valdostana, come avviene per le altre di area subal– pina. Per non fare che un esempio, a mio giudizio peraltro abbastan– za significativo, nelle ultime cinque annate della rivista sono una deci– na gli articoli riguardanti la Valle d'Aosta, in modo più o meno diret– to87: mi sembra quindi che persista intenso il legame tra l'attività edi– toriale e scientifica della Deputazione Subalpina ed il patrimonio sto– rico-culturale valdostano. Merita però ricordare pure due altre iniziative specifiche, in cui la storia della Vallée è stata coinvolta, in questi decenni, con quella di tutta l'area subalpina. A metà Ottocento Clemente Rovere ha destina– to alla Deputazione di Storia Patria la collezione di disegni e schizzi via via da lui redatti sulle diverse località sabaude: l'opera, per quanto 87 Nelle annate 1999-2003 si rivelano interessanti per la Valle i seguenti articoli: L. S. DI TOMMASO, La vicenda storiografica delle franchigie aostane, XCVII (1999), p. 429; L. OPERTI, Il catasto sardo di Aosta del1768, XCVIII (2000), p. 691; S. GIORCELLI BER– SANI, La montagna violata: il sistema alpino in età romana come barriera geografica e ideo– logica, XCVIII "(2000), p. 425; A. M . CAVALLARO, Salassi e Romani in Valle d'Aosta. Momenti di una storia condivisa delle origini, XCVIII (2000), p. 5; L. PROVERO, ree. a G. Di Gangi, L'attività mineraria e metallurgica nelle Alpi occidentali italiane nel medioevo. Piemonte e Valle d'Aosta: fonti scritte e materiali, XCIX (2001), p. 627; A. CELI, Tra comu– nità, Chiesa e Stato: i documenti del vicario diocesano di Aosta nell'interdetto di Antey e Tor– gnon (1524-1528), XCIX (2001), p. 599; L. S. DI TOMMASO, La riforma protestante in Valle d'Aosta. Una lunga e silenziosa resistenza tra guerra e neutralità armata in un croce– via europeo, XCIX (2001), p. 445; P. CANCIAN, Aspetti problematici del notariato nelle Alpi occidentali, XCIX (2001), p. 5; A. FALOPPA, Tracce di aristocrazia valdostana nella docu– mentazione eporediese: i signori di Bard, C (2002), p. 657; L. S. DI TOMMASO, Calvino adAosta. Nascita e sviluppo di una leggenda religiosa, C (2002), p. 263; A. DI BIANCO, L'approvigionamento idrico urbano nella Cisalpina occidentale romana, C (2002), p. 5; A. OLIVIERI, Un inedito statuto sinodale del vescovo di Vercelli Aimone di Challant nel novem– bre 1288, Cl (2003), p. 497.

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