de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

94 Sandra Barberi ta, scelti fra i membri dell'Accademia delle Scienze e dell'Accademia di Belle Arti di Torino, l'architetto Carlo Promis fu nominato nel1837 "Ispettore de' Monumenti di antichità esistenti ne' Regi Stati" e in que– sta veste compì una serie di sopralluoghi nelle più importanti zone archeologiche degli Stati Sardi, tra cui Aosta nel corso del 1838 . Il Ducato d'Aosta era così ricco di vestigia antiche che con Regio Bigliet– to del17 marzo 1846 Carlo Alberto istituì una giunta speciale, la funte archéologique pour la conservation des monuments, sotto la presidenza del vescovo mons. André Jourdain, che diede avvio a campagne siste– matiche di scavi che portarono alla luce i monumenti di Augusta Prre– toria.8Nel corso delle prime riunioni dell'Académie, nel1855, il prio– re Gal- sulla figura del quale avremo modo di ritornare- dava lettu– ra all'assemblea di una relazione pubblicata nel 1862 con il titolo Coup d'ceil sur les antiquités du Duché d'Aoste, conciso ma puntuale elenco dei monumenti e delle scoperte archeologiche in territorio valdosta– no, con l'esortazione a raccogliere" ... avec le plus de soin possible dans notre musée, tous les monuments meubles, camme les statues, les inscriptions, les colonnes et une infinité d'autres objets que l'on décou– vre à chaque pas en fouillant jusqu'à l'ancien sol ". 9 Tuttavia il museo non si pone in competizione con le istituzioni pubbliche per la raccol– ta e la conservazione dei reperti, individuabili a quell'epoca nel Regio Museo di Antichità di Torino per i materiali archeologici e nel neona– to Museo Civico di Torino (creato nel1863 come Museo d'arte appli– cata all'industria) per le opere del patrimonio storico-artistico: spesso quelli che confluiscono all'Académie sono, infatti, oggetti più modesti rispetto ai materiali rari e preziosi pervenuti nelle collezioni pubbliche a seguito degli scavi. Con ciò non si vuole sminuire la raccolta, che presenta numerosi pezzi di alto pregio; al contrario, la corretta inter– pretazione dei suoi meccanismi di formazione consente proprio di giu– stificarne la mancanza di una fisionomia precisa e di un coerente indi– rizzo di crescita. 8 Per una storia dell'archeologia in Valle d'Aosta cfr. la simesi imrodurtiva di A. Z ANOTIO, Valle d'Aosta antica e archeologica, Aosta 1986, pp. 1-7. 9 J.-A. GAL, Coup d'(l!il sur les antiquités du duché d'Aoste, in "BASA", IV (1862), pp. 1-30, cit. p. 16.

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