de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie
Da Lescar adAosta 101 bero dovuto confessare che Dio non doveva essere adorato in ogni luogo dove era presente; o facevano male, e allora questa stessa rispo– sta accresceva la colpa dei czalvinisti per una tale unione, in quanto la mancanza di adorazione avrebbe aggravato il peccato dei luterani. La quinta risposta metteva in luce l'incongruenza dell'affermazione che quello dei luterani era un errore tollerabile, perché non sarebbe stato un errore di tesi, ma di conseguenza: un'affermazione confutata dal Bail– ly citando il Vidal, che prima li aveva dichiarati espressamente eretici e poi si era sforzato di conformarsi al decreto sinodale di Charenton, che li chiamava fedeli, con la conseguenza che "eretico" e "fedele" fini– vano per significare la stessa cosa. La sesta risposta poteva considerar– si una precisazione di carattere tecnico circa la partecipazione alla Cena dei calvinisti da parte dei luterani senza precedente abiura: ciò doveva intendersi nel senso di "senza abiura pubblica", giacché rimaneva comunque l'abiura interiore, tacita, che però apriva la strada all'am– missione anche di quei cattolici, musulmani e pagani che si fossero presentati alla Cena con riverenza, pacificamente e avendo fatto inte– riormente qualche atto d'abiura. Oltre a questo motivo il Martin ne aggiunse altri, riguardanti le Sacre Scritture e la Tradizione. La reazione dei calvinisti fu aspra e li spinse ad attaccare la stessa persona del Martin, nello sforzo di distruggerne la credibilità; ma ciò lo rese più forte e da quel momento mise in campo tutti i suoi sforzi di predicatore, ottenendo non poche conversioni sia a Castetis che nei dintorni, e ciò gli valse non solo un sussidio da parte dei re Luigi XIII e Luigi XIV, ma anche, da parte del primo, un editto con cui il calvi– nismo nel Bearn veniva interdetto.? Il padre Bailly, da parte sua, tenne contraddittori anche con altri protestanti, fra cui il ministro calvinista di Nay (il Sig. Cabane), sull'istituzione della Quaresima. Se buoni furono i risultati della predicazione del Bailly, egli però dovette portarsi spesso anche a Lucq per sostituire il defunto padre 7 Cfr. O . PREMOLI, Storia dei Barnabiti, vol. II, Roma 1932, pp. 201-204; MB Il, pp. 487; 489; 490, dove si fa riferimento alla conferenza che il padre Premoli dice con– servara nella Biblioteca Nazionale di Parigi, D 5980: A. BAILLY, Lettre au Monseigneur Jean-Henry de la Sa!ette, Évesque de Lescar (l Ae>Ut 1640), Lescar 1640.
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