de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

110 Mauro M. Regazzoni Licerasse non era altro che un chierico secolare, neppure appartenen– te ad alcun Capitolo. Inoltre il Re di per sé non poteva nominare e presentare candidati a dette commende o canonicati, se non per speciale privilegio. I Barnabiti erano entrati in possesso dei beni di S. Cristina per espressa volontà del Papa e del Re, come appariva anche nel concordato fatto tra i Barnabiti e l'Abate di Lucq; ma il Re non aveva presentato e nominato i Barnabiti alle commende, come preten– deva il Licerasse, bensì aveva restituito loro le entrate, rendite, beni e diritti del priorato per goderne come facevano già i commendatari canonici regolari prima di loro. Le pretese del Licerasse, inoltre, non potevano essere accolte perché le bolle in possesso dei Barnabiti pre– sentavano già il priorato soppresso da molto tempo, per cui non vi era bisogno di nuova estinzione di titoli. E per quanto quei beni fossero stati uniti ai Domenicani riformati di Aragona, con la sentenza del par– lamento di Pau del 1621 erano stati affidati ai Barnabiti in forza delle bolla del 1610. Infine, il Licerasse aveva potuto ottenere nel 1638 il documento pontificio solo evitando di dire che la commenda faceva parte di un beneficio regolare dipendente da un priorato di Religiosi, e per questo l'atto era surrettizio. 23 Per meglio giustificarsi, il padre Bailly chiese al Provinciale di invia– re i visitatori, perché esaminassero essi stessi l'intera vicenda; ma nel frattempo ebbe la consolazione di ricevere una lettera del vicario gene– rale, Fulgenzio Chioccari, scrittagli il16 marzo 1640, che difendeva la sua reputazione. Con sentimenti di sincera e profonda gratitudine, il padre Bailly il 6 maggio 1640 gli inviò un lungo memoriale per forni– re la sua versione dei fatti, dimostrando di aver agito con prudenza e di aver operato nel modo migliore a favore della Congregazione. In particolare, sulla spinosa questione della Commenda di Aubertin, il Bailly comunicò al Vicario Generale di aver consultato i migliori lega– li di Francia e le maggiori fonti giuridiche del tempo, mettendo in luce alcune difficoltà che non potevano essere sottaciute, giacché aleggia– va una possibile accusa di simonia; inoltre vi era il rischio che il Parla– mento potesse negare la restituzione di una commenda "secolare" ai 23 Cfr. CVB 23, m. III, f. Il, n. 18.

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