de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie

120 Mauro M. Regazzoni colari affidatigli a suo tempo dal preposto generale. 49 Infatti, nel mese di maggio il Bailly era a Torino, dove lo aveva preceduto una lettera scritta il21 febbraio dall'ambasciatore dei Savoia in Francia, Giovanni Francesco Ponte, conte di Scarnafigi, nella quale era raccomandato a Madama Reale come possibile agente dei Savoia in Francia in quanto religioso di vita esemplare, di dottrina e di eminente talento di predi– catore: doti che lo avevano reso degno di molta stima a Parigi 50 • A Tori– no ricevette anche una lettera dal preposto generale in cui lo ringrazia– va per i buoni uffici svolti presso Madama Reale a favore della Congre– gazione, in merito alle decime, laudomie, servitù e censi relativi alla Santa Casa di Thonon. Verso la metà di giugno si portò a Chambéry, per predicare in Duomo e per favorire una possibile fondazione per ospitare i Barnabiti nella città che era sede del Senato di Savoia, dove essi dovevano di frequente recarsi per dirimere le continue liti e far vale– re i loro diritti sul priorato di Contamine-sur-Arve. Quindi, si recò in visita alle comunità di Annecy e Thonon agli inizi del mese successivo e collaborò con il marchese di Lullin e di Pancalieri, Albert-Eugène de Genève (t1662), Consigliere di Stato dei duchi di Savoia, incaricato di trattare per sanare le liti sorte dal 1644 tra gli abitanti della valle d'Abon– dance (in Savoia) e quelli di Monthey (nel Valais), che si disputavano i diritti del pascolo sul monte di Chauxlonge, al confine tra i due paesi. Purtroppo le trattative non approdarono a nulla e il contenzioso si tra– scinerà fino al 1737, quando saranno finalmente definiti i confini tra la Savoia e il Valais. Portatosi a Grésy, suo paese nativo, per trattarvi alcuni problemi di famiglia, il Bailly ne ripartì ai primi di settembre, per recarsi alla Corte del Re di Francia a Fontainbleau per conferire con il Gran Cancelliere e portare a termine l'incarico affidatogli dalla duchessa di Savoia, alloggiando all'Hotel de Chevreuse; e quindi fare rientro a Parigi per assumere il governo del collegio di S. Eligio. 49 Cfr. in RLPG serie I, vol. 47: G. FALCONI, Lettera al P.D. Paolo Vincenzo Roero, Preposto della Provincia Pedemontano-Gallica a Parigi (6 febbraio 1647), f. 380; Ibid. (17 febbraio 1647), f. 388. 5 ° Cfr. in AST, Corte, Lettere ministri. Francia, m. 51 , fase. 2, n. 31/2.

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