de Saint Anselme Nouvelle Série - Académie
Da Lescar adAosta 123 de Fésigny et de la Ruaz (tl650) e Germano Rosati (tl674). 56 La com– missione elaborò un documento in cui rilevava come <<la religiosa osservanza può dirsi un Paradiso in terra, nel quale con Divina benignità l'Agricoltor del Cielo posuit hominem, quemJorma– verat, mentre vi stabilì questo corpo mistico della nostra Congrega– tione dalla sua gratia formato. Ma, ut operaretur et custodiret illum; imperocché dalla custodia delle regole nostre, che tocca à Padri supe– riori, et dall'essecutione di esse, che non essenta alcuno, nasce il pro– varsi una dolce sembianza del Paradiso, sì come le inosservanze et le trasgressioni caccian dal Paradiso il mistico Adamo>>. Dato che i ricordi lasciati in passato non erano stati osservati e in alcuni collegi neppure erano stati letti, la commissione ne propose altri con cui raccomandò tassativamente di leggere i "Ricordi" nelle quat– tro Tempora dell'anno (n.l) e di conservare nella memoria e osserva– re le norme della costituzioni i decreti e i moniti, per evitare la negli– genza e ottenere quanto promesso dall'Apostolo: Quicumque hanc regu– lam secuti foerint, pax super illos et misericordia (n. 10). Ai preposti e superiori si raccomandava di combattere l'ozio, "fon– tana d'infiniti disordini", imponendo loro di ricorrere, se necessario, alle correzioni e penitenze e di promuovere le conferenze sui casi di coscienza, delle quali i discreti dovevano darne conto nelle lettere "Discretali" insieme alle notizie sugli oziosi, perché questi non potes– sero essere promossi ad alcuna dignità, né ufficio (n. 2); di combatte– re il malcostume di ricorrere a personaggi esterni per conseguire il pro– prio interesse e realizzare la propria ambizione anche all'interno della Congregazione, senza curarsi delle Costituzioni, dei Decreti e contro il voto di obbedienza (n. 3); di comminare penitenze e discipline a quanti cedevano alla vanità dei capelli, dei ricci e delle barbe, che erano di scandalo anche presso i laici (n. 4); e di non fare rappresentazioni teatrali senza licenza del Preposto generale o provinciale e senza pre– via visione di quello locale (n. 6). 56 Cfr. S 29, f. 12r.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=