- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012

RAuLDAL T1o Delineata la storia di questo pnmo restauro della Croix-de-Ville, è opportuna una riflessione. Questa prima ricostruzione della Croix-de-Ville, allo scadere dei due secoli dalla sua erezione, dimostra quanto questo monumento abbia conservato intatti nel tempo una valenza e un significato molto forti, soprattutto presso la cittadinanza di Aosta. Già nel 1541 viene riservata una centralità topografìca al monumento commemorativo della fedeltà alla chiesa cattolica: un incrocio nodale di strade che, se da un lato mantiene in sé la memoria dell'antico asse viario dell'Aosta romana, dall'altro evolve nel Medioevo in centro di vita comunitaria: il mercato di Bicaria. Con la cristianizzazione già una croce segna "il centro" e in quel luogo così familiare alla vita cittadina si pone la Croix-de-Ville, una colonna crociata che ripropone le fattezze di un "termine". La comunità della città, dopo il giuramento di fedeltà all'or– todossia cattolica fatto nell'assemblea del1536, materializzò nella croce un forte senso comunitario di appartenenza. I verbali delle sedute del1536, come pure le successive, evidenziano il diverso atteggiamento tenuto dal clero e dalla nobiltà (di fatto entrambi assenti nelle prime assemblee) rispetto al resto dei rappresentanti della città e del borgo di Aosta in risposta alle vibranti parole del balivo Mathieu de Lostan 52 . Per paradosso una questione proposta dal rappresentante del potere ducale, che aveva nell'uffìcialità tutti i contorni di un conflitto ideologico-religioso, suscita l'interesse del clero solo il 22 marzo del 1536 quando, sempre in assenza del vescovo Gazino, sono registrati a verbale cinque rappresentanti della Chiesa 53 . La richiesta di finanziamento per la di– fesa del territorio valdostano dall'invasione franco-svizzera ottiene la promessa di 600 fiorini (poi rateizzati) da parte del clero, di 300 fiorini dall'aristocrazia e di ben 1200 dalle comunità rurali 54 . La freddezza della Chiesa nei confronti di una questione emi– nentemente religiosa è ancor meglio esemplificata in una sorta di inversione di ruolo tra i poteri laico ed ecclesiastico. La richiesta fatta da René de Challant nella seduta del 7 agosto 1538, di celebrare l'indomani una messa e una processione e di erigere una chiesa dedicata al Nome di Gesù, collegata ad una processione annuale, verrà disatte– sa55. Infatti, la realizzazione di tale cappella, nonostante la deliberazione unanime del Conseil des États del 22 novembre 1537 di costruirla sotto l'arco d'Augusto e i rim– proveri e le riproposte di René de Challant nell'assemblea del26 novembre 1538, non ebbe mai seguito 56 • Con questi presupposti non stupisce che la ricostruzione del 1741 sia nuovamente una preoccupazione dei rappresentanti della comunità di Aosta (il Conseil des Commis) e non un'iniziativa nata e coordinata dagli ambienti ecclesiastici. 52 BoLLATI, Le Congregazioni... , ci t., p. 20. 53 Jbid., p. 30. 54 Ibid., p. 34. 55 « Fuit ordinatum quod debeat crastina die celebrari una missa in magna ecclesia cathedrali huius civitatis de Sancto Spiri tu et inde fieri debere una pulchra processio reddendo gracias Deo. !tem et fieri debere resolucio super capella fieri dieta sub nomine Jesu prout antea fuit proposirum>>. BOLLATI, Le Congregazioni... , cit., p. 132. 56 René de Challant lamenta l'inadempienza il 26 novembre 1538. Il lo settembre 1542 l'assemblea sospende la fondazione della cappella. Ibid., pp. 154, 256. 130

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