- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012
RAuLDAL Tro l) adesione della cittadinanza all'ortodossia cattolica, qui simbolicamente rappresenta– ta dalla croce che si innalza dal piedestallo, dal trigramma bernardiniano, dagli arredi liturgici, dall'agnello mistico e dalle iniziali del vescovo André Jourdain nella corona d'alloro; 2) l'eco della leggenda della fuga dell'eretico Calvino. Ora, due domande sono d'obbligo: i geroglifici fatti scolpire sul piedestallo sono ca– suali, quindi svolgono una funzione essenzialmente decorativa nel contesto dello stile architettonico, oppure vogliono tradurre in immagini elementi salienti della leggenda di Calvino? Se è cosl, a quali fonti attinse Gayo? In proposito è certo che le uniche fonti disponibili che narravano della venuta e fuga di Calvino dalla Valle d'Aosta prima della ricostruzione del 1841 erano le M émoirespour l'histoire ecclésiastique des diocèses de Genève, Tarentaise, Aoste etMaurienne et du décanat de Savoie (1759) di Joseph-Antoine Besson, l' Histoire littéraire de Genève (1786) di Jean Senebier, il manoscritto originale dell' Historique del De Tillier, l'edizione dell' Historique du Pays d'Aoste di Félix Orsières del 1839 109 • Tutta la discussione su Calvino in Valle d'Aosta inizia nel 1860, quando Jules Bonnet pubblica nel "Bulletin de la Société de l'Histoire du Protestantisme français" il docu– mento comunicatogli dall'avvocato Martinet, che egli definisce in nota « Relation du XVII< siècle, antérieure, en tous cas, à l'an 1741, date de la première restauration du monument d'Aoste » 110 • Interpretazione iconografica: un'ipotesi Le scelte di stile architettonico e di linguaggio iconico fatte da Filippo Gayo nel realiz– zare il piedestallo della Croix-de-Ville meritano un approfondimento o, perlomeno, un tentativo di lettura del loro significato, non dimenticando che il progetto ebbe anche l'approvazione dell'autorità ecclesiastica. La scelta dello stile neoegizio potrebbe anche non avere avuto motivazioni intrinseche all'argomento della commessa. Benché assai poco diffuso in Italia, il neoegizio era in verità prevalentemente usato nell'architettura funeraria e nella realizzazione di cappelle l 09 J.-A. BESSON, Mémoires patir l'histoire ecclésiastiqt~e des diocèses de Genève, Tarentaise, Aoste et Mat~rienne et dt1 déca– nat de Savoie, Sébasrien Henault, Nancy 1759, pp. 260-261; SENEBIER, Histoire littéraire de Genève.. ., cit. p. 182; 0RSI~RES, Historiqt~e .. ., ci t.. !IO J. BoNNET, Calvin at1 ~l d'Aoste (février-mars 1536), in "Bullerin de la Société de l'Hisroire du Proresranrisme français", IX {1860), pp. 160-168. Un'altra « Relarion manuscrite " che Banner attribuisce all'avvocato « Christil– lin fils " viene citata come fonte di notizie sulla leggenda di Calvino. I.: unica edizione nora dell'avvocato Chisrillin sono le Mémoires historiques sttr !A ~llée d'Aoste che però nulla dicono di Calvino, né dei fatti del 1536. Cf. L CHRISTILIN, Mémoires historiques sttr !A ~llée d'Aoste, Mensio, Aosre 1852. Nel Fondo Frutaz della biblioteca dell'Académie Sainr-Anselme è conservato un manoscritto inrirolaro Mémoires divers concemant l'histoire valdotaine de l'avt. Chistillin, cart. XXIII; cf. Fonti, p. 155. 148
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