- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012
MARIE-ROSE COLLIARD 7. pregate il Signore e la Madonna di Machaby per ottenere un buon parroco; 8. amatelo come avete amato me e collaborate con lui per la redenzione di tutti, in Arnad; 9. ricordatemi nelle vostre preghiere come io vi ricorderò nelle mie; l O. finché vivrò, contate su di me, cercatemi in qualsiasi necessità e, quando mi saprete morto, seppellitemi nel nostro cimitero coi più di 800 morti che vi ho accompagnato. Dio vi benedica. Maria vi protegga. Arrivederci! Donato Nouchy, priore Carissimo parroco, siamo i ragazzi di Arnad e scriviamo per dirle che ci manca tanto. Siamo rimasti sor– presi e rattristati sapendo che se n'era andato da Arnad. Lei ci ha sempre tanto aiutati e in questo momento noi, con queste brevi parole, vorremmo darle un po' di conforto. Ogni volta che passiamo davanti alla chiesa, abbiamo un pensiero e un ricordo di lei ed entrando in chiesa ci manca il suo volto familiare. Ci ha rassicurati l'apprendere dal parroco di Issogne che la sua assenza sarà per fortuna solo momentanea e tutti ci auguriamo che lei possa tornare al più presto tra noi con più coraggio e soprattutto con maggiore salute. La salutiamo cordialmente. [... ] "Il buon pastore ama le sue pecorelle, si prende cura di loro, le conosce ed esse conoscono lui ... ". Così dice il Signore, così dicono i giovani, i bambini, gli adulti di Arnad. Anche se il pastore è un po' stanco e ha qualche malanno, deve ritornare all'ovile e rimanerci per sempre. Il paese, signor parroco, ha bisogno delle sue preghiere, del suo affetto, ma anche della sua presenza. Anche se per ragioni di salute non se la sente di riprendere completamente la responsabilità del suo ministero sacerdotale, vorremmo rivederla comunque in chiesa per le messe domenicali, in giro per le nostre strade a fare la conta, magari a pescare lungo la Dora... Lo confessi, un po' di nostalgia di Arnad le è già venuta. La aspettiamo! Figlioli carissimi, ho ricevuto con immensa gioia la vostra cordiale lettera. I..:ho letta e riletta non so quante volte, piangendo di commozione in questo mio triste esilio. Ho ripassato tante volte ciascuno dei vostri nomi, fermandomi a ricordare ciascuno dei vostri volti, con infinita dolcezza e tanto affetto: un regalo più grande non potevate farmi! Sapevo di volervi bene, a tutti e a ciascuno in particolare, ma non credevo di volervene tanto così. Mi pare ora di non poter vivere senza di voi e quindi prego continuamente 242
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