- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012

UN RJCORDO DEL CANONICO DONAT NOUCHY IN OCCASIONE DEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA (2001-2011): SCRJTTI SCELTI ne dell'uomo con Dio, dove il culmine del tutto è il cessare del nulla e la positività dell'amore è la scomparsa della negatività del peccato. I.: amato e la sposa Per esprimere l'unione dell'uomo con Dio che realizza la santità, Giovanni della Croce riprende volentieri il simbolismo sponsale ricorrente in tutta la Bibbia e in modo parti– colare nel Cantico dei Cantici. In un momento in cui Lutero aveva affermato: << Sola la fede giustifica, non la fede informata dalla carità >>, Giovanni della Croce riattualizza il Cantico dei Cantici e diventa il Dottore mistico della carità sponsale [... ]. La notte Anche di questo motivo è piena la Bibbia, come d'altronde tutte le letterature. Giovanni della Croce fa della notte il simbolo della fede, cioè di quel dono di Dio che da una parte comunica i misteri della vita divina e dall'altra dà la capacità di conoscerli con certezza, anche se non in modo pieno e perfetto. Ma soprattutto ne fa il simbolo del cammino spirituale dell'anima che tende seriamente alla perfezione. Notti oscure sono le purificazioni a cui l'anima deve sottomettersi per raggiungere l'unio– ne con Dio. Notti oscure sono certe circostanze della vita che procurano all'uomo soffe– renze più o meno acute che lo lacerano nel fisico o nel morale. Notti oscure che però pro– mettono un'alba luminosa: la nascita dell'unione con Dio. Dio stesso « è notte oscura per l'anima finché resta in questo mondo >>. La fede« per l'intelletto è oscura come la notte». I.:aridità spirituale, cioè il momento della sensazione dolorosa dell'assenza e del silenzio di Dio (della cosiddetta« morte di Dio >>) è la notte più oscura. È comunque un'espe– rienza tipicamente umana e cristiana. Rientra nella pedagogia di Dio, « il quale tace e talvolta si nasconde [...]>>. La sete « Quanto più l'anima conosce Dio, tanto più sente crescere in sé il desiderio di ve– derlo >>. Questo desiderare amando e amare desiderando è definito e descritto in diversi modi: bramare, anelare, cercare. È ardore, fiamma, fuoco, struggimento, gemito, ansia, impa– zienza... , ma soprattutto fame e sete: « L anima mia ha sete del Dio vivente.. . >>;«Come la cerva anela ai corsi d'acqua ... >> . La sete è privazione: sensazione dell'assenza di Dio. È anche desiderio di possesso [...]. Una sete di Dio che obbedisce alle scadenze dell'amore è un impegno d'ascesi tendente a fare spazio a Dio e all'opera della sua grazia e poi un amore vissuto che convince sem– pre di più che Dio è sommamente desiderabile[ ... ]. La fonte « Dio è come una fonte, dalla quale ciascuno attinge secondo la capacità del proprio vaso >>. Dobbiamo innalzarci fino al seno stesso della Trinità per trovare la sorgente di ogni casa, il principio stesso della vita. 245

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=