- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012

PAOLO PAPONE mo, almeno fino al Settecento: non ve n'è traccia nel codice BCCA 9 (sec. XIII), mentre nel cod. BCCA 6 (sec. XVI) compare in una nota aggiunta nel secolo XVIII: « Augustae Praetoriae festum sancti Anselmi Cantuariensis archiepiscopi et confessoris >> 8 • Nel pri– mo messale augustano a stampa, del 1617, il calendario (f. 6v) menziona al 21 aprile « Anselmi episcopi, & confess. >>, e la rubrica a f. 151' recita: << Sancti Anselmi Episcopi, & Confessoris, Missa in communi unius Confessoris Pontificis >> 9 • Sembra che san François de Sales avesse devozione per i santi valdostani, dal momento che annoverava Grato, Bernardo e Anselmo nel calendario che fece pubblicare per il suo clero dello Chablais, verso la fine del secolo XVI 10 • In un breve cenno della sua Introduction à la vie dévote, il santo vescovo di Ginevra mostra insieme il suo attacca– mento alla terra natia e la grande stima per la vita, l'opera e soprattutto la spiritualità di Anselmo, stima della quale ancora non si percepivano echi in Valle d'Aosta al trapasso del XVI secolo nel XVII: << On dit que saint Anselme, Archeveque de Cantorbéry, duquel la naissance a grandement honoré nos montagnes, était admirable en cette pratique des bonnes pensees >> 11 • Di converso, all'indomani dei grandi festeggiamenti per l'ottavo centenario della morte del santo, l'abbé Auguste Petigat spiegava così la lunga assenza di Anselmo nella devozione valdostana: << Dieu n'a pas voulu faire de S. Anselme un thaumaturge: c'est pourquoi il n'est pas populaire, surtout dans la Vallée d'Aoste >> 12 • Vorrei avanzare l'ipotesi che un significativo impulso al culto anselmiano sia venuto dal concorso di due fattori: da un lato l'influenza della devozione di san François de Sales e del suo calendario liturgico, dall'altro la necessità di difendere il rito valdostano, minac– ciato di estinzione dai decreti tridentini, la quale avrebbe indotto a corroborare in tutti i modi il nostro rito, anche con l'introduzione (seppure in tono minore, senza alcuna parte liturgica propria) della festa di un grande teologo oriundo della Valle d'Aosta 13 • Di fatto, le prime menzioni di sant'Anselmo in Valle d'Aosta risalgono all'episcopato di Lodovico Martini (1611-1621), il quale manteneva una frequente corrispondenza con François de Sales, chiedendo indicazioni per il governo della diocesi, e sotto il cui governo furono editati il messale e il breviario augustani degli anni 1617-1618, nonché venne fondato il convento dei cappuccini ad Aosta 14 • Lintroduzione della festa di sant'Anselmo deve aver avuto una buona risonanza, se nel 1618, quando i cappuccini (fortemente sponsorizzati da san François de Sales e in 8 R. AMtET, Repertorium litttrgimmAugustanum, Musumeci, Quart 1984 (MLEA, VII), pp. 165-194 (introduzione, cronologia e note di edizione), 231 (testo cit.). 9 Missale ad almae Ecclesiae Augustensis ritum novissime recognitttm, De Cavaleris, Augusta Taurinorum 1617. 10 HEA, 6, p. 328. 11 SAINT FRANçOis DE SALES, lntroduction lz la vie dévote, 2• partie, chap. XIII, in lo., CEuvres, par les soins de A. Ravier, R. Devos, Gallimard, Bruges 1969, p. 101. 12 A. PETIGAT, L'lime va/dotaine de saint Anse/me et de saint Grat, lmprimerie Catholique, Aoste 1911, p. 25. 13 Fu il prevosto Lostan che nel1615 presentò alla romana Sacra Congregazione dei Riti i codici liturgici valdostani manoscritti e il primo breviario a stampa, del1533 (HEA, 6, pp. 441-442). 14 Fonti, p. 317; L. A. CoLLIARD, Studi e ricerche su san François de Sales, AA, IV (1970), p. 331. 72

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