- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2012

PAOLO PAPONE scenza, riuscirono ad avere un osso dalle reliquie anselmiane conservate nella chiesa di Santo Stefano in Bologna. La reliquia giunse ad Aosta il i"o aprile 1760 in una teca d'ar– gento con l'autentica e con copia del verbale del processo di ricognizione e di estrazione della reliquia, datato Bologna, 12 dicembre 1759. Monsignor De Sales fece eseguire dall'argentiere torinese Giovanni Damodé un busto in argento che rappresenta il santo vescovo con una folta barba mossa, una mitra decorata,con volute vegetali in argento traforato dorato e un piviale il cui fermaglio lascia vedere la reliquia attraverso il vetro 50 • Il busto venne inaugurato nella solenne processione del 21 aprile 1761. Tuttavia la nube del dubbio stendeva la sua ombra sulla reliquia anselmiana. Riferiva nel1841 il priore Gal (che sarà fondatore e presidente dell'Académie-Saint-Anselme) 51 : « Des Messieurs de la Cathédrale et d'autres doutent si cette relique;est de St. Anselme de Cantorbéry ou de St. Anselme de Lucques 52 • Pour éclair~ir ce doute, j'ai prié Monseigneur André Jourdain éveque d'Aoste de vouloir bien prendre des informations exactes de S.E. le cardinal archeveque de Bologne. Voici la ré– ponse in parte qua qu'il en reçut: "Nell'Archivio di questo Dem~Ìo si rileva che sino all'anno 1759 gli Assunti dell'Abbadia di Santo Stefano inviarono a codesto Monsignore Corsini la reliquia di S. Anselmo con sua autentica, ma non si rileva se essa appartenesse a S. Anselmo cantuariense o a S. Anselmo vescovo di Lucca. Ho praticato le più minuziose ricerche, e non mi fu dato di venir in chiaro a quale de' due accennati santi appartenga codesta reliquia. - Bologna 31 agosto 1841 - Servit. Vero C. Card. Oppizzoni" ». Si consideri che sulla strisciolina che tuttora funge da autentica della reliquia conserva– ta sotto il fermaglio del busto argenteo della Cattedrale si legge: « S. Anselmi Ep. c. >>, e che il reliquiario è sigillato con ceralacca che porta impresso lo stemma di monsignor Due (attestazione di un suo intervento). Essendo la prova del DNA di là da venire, una simile autentica non avrebbe permesso la nascita di alcun dubbio; il dubbio poteva sorgere se l'autentica recitava solo« S. Anselmi Ep.>> poiché, mancando un'indicazione topografìca e ogni menzione dei titoli di arcivescovo e di dottore della chiesa (quasi ovvie nel XVIII secolo), la provenienza da Bologna orientava piuttosto verso l'iden– tificazione con sant'Anselmo vescovo di Lucca. Stando così le cose, sorge il dubbio che la precisazione topografica dell'autentica provenga dallo stesso monsignor Due, il quale ne amplierà pure il contenuto esplicitandolo: << Ex ossibus S. Anselmi Episcopi 50 « Nella parte posteriore del busto è la scritta: "Dono sive jocali, si debeatur, P.F. Salesii Ep. Aug. 1760". [...] A quell'epoca era in corso una contestazione fra monsignor de Sales ed il Capitolo per il pagamento del "jocal", cioè del contributo che ogni canonico deve versare alla Chiesa, in occasione della sua nomina, per l'uso dei paramenti. Monsignor De Sales offri alla Cattedrale, in quella circostanza, esattamente nell'anno 1760, il busto-reliquiario di Sant'Anselmo come dono, o come "jocal" se dovuto , (E. BRUNOD, L. GARINO, La Cattedrale di Aosta, Musumeci, Aosta 1996, p. 419). 51 COLLIARD, Vie liturgique..., cit, p. 76, nota 118. 52 Anselmo di Lucca fu contemporaneo di Anselmo d'Aosta, ma meno longevo, essendo vissuto dal l 040 al l 086 (BSS, 2, coli. 26-38). 82

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