- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/06/2012
Ricordo di Lino Colliard ISIDORO SOFFI ETTI* Si vive nei ricordi e di ricordi. Ho accettato volentieri di essere presente, se non di persona, almeno con il pensiero a questa riunione proprio per ricordare un amico: Lino Colliard. Lo conobbi presso la Scuola di paleografia, diplomatica e archivistica dell'Archivio di Stato di Torino, ove, tra l'altro, sostenemmo insieme l'esame di diploma. Faceva parte del gruppo di diplomandi anche l'amico e collega Gian Savino Pene Vidari. Ricordo con piacere che il compito scritto di paleografia e diplomatica consisteva nella trascrizione e nel commento di una charta augustana, estratta in una tema con altri documenti. La commissione giudicatrice era composta, fra gli altri, dal professar Giorgio Costamagna, illustre paleografo e diplomatista, allora direttore dell'Archivio di Stato di Genova, e dalla professoressa Maria Ada Benedetto, ben nota studiosa di storia giuridica valdostana. Fummo fortunati, poiché, per un ver– so, sia io sia Pene Vidari avevamo incontrato numerosi documenti del gruppo delle charttft augustantft in occasione di una ricerca diretta dal professar Antonino Lom– bardo, autorevole funzionario ai vertici dell'amministrazione degli Archivi di Stato, per altro verso poiché a Lino Colliard era certo un tema ben noto. La nostra conoscenza divenne amicizia. Ricordo che in quegli anni era direttore delle Sezioni riunite dell'Archivio di Stato di Torino, presso le quali io all'epoca svolgevo la mia attività di archivista, il dottor Augusto Jocteau, mio maestro, che mi iniziò allo studio della diplomatica, mate– ria che ancora oggi ho il piacere e l'onore di insegnare nella Scuola dell'Archivio torinese. Sotto la sua supervisione avvenne un fatto molto importante per la storia della Valle d'Aosta: il ritorno ad Aosta, all'Archivio regionale, della serie documen– taria dei Registres du Pays, i verbali delle sedute del Conseil cles Commis, organo istituzionale nato dalle Congregazioni dei Tre Stati della Valle. Da anni se ne erano perse le tracce; in realtà erano conservati all'Archivio di Stato di Torino, mi pare di ricordare tra i libri della biblioteca delle Sezioni riunite, forse fra quelli della biblio– teca della Camera dei Conti. Essendo io stato eletto membro corrispondente dell'Académie Saint-Anselme, ci ritrovammo, per qualche anno, d'estate, in occasione delle assemblee e delle sedute Già direttore dell'Archivio di Stato di Torino. 105
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