- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/06/2012

IsmoRo SoFFIETTr scientifiche presiedute da monsignor Frutaz. Più tardi, giunto all'Università diTo– rino, fui invitato da lui a collaborare alla collezione diArchivumAugustanum; inviai un articolo sulle sources du droit negli Stati sabaudi, specie nel XVIII e XIX secolo. Colliard rivide attentamente il testo francese e, con la sua padronanza della lingua, mi fece alcune osservazioni che solo la presenza di una fine acribia poteva suggerire. Ovviamente lo ringraziai e seguii i suoi consigli. Di tanto in tanto ci sentivamo e fui veramente lieto di contribuire alla sua elezione a socio ordinario della Deputazione subalpina di storia patria. La notizia della sua scomparsa mi ha molto commosso; tra l'altro, avrei voluto parlargli di un mio saggio, in francese, sull'operato e sul pensiero del maresciallo di FranciaJean-Baptiste-Philibert Vaillant, capo di Stato maggiore dell'Armata france– se nel 1859-60, in occasione della Seconda guerra d'indipendenza d'Italia. Si tratta di un memoriale che, se pure mutilo, mi pare molto interessante e soprattutto utile per chiarire la posizione di un altissimo militare sul destino degli Stati preunitari dell'Italia centro-settentrionale. Sono certo che mi avrebbe dato dei consigli utili. Non mi resta che accennare a qualche incontro avuto con lui per un futuro Ar– chivio di Stato di Aosta. Infatti, quando già ero direttore dell'Archivio di Stato di Torino, propose l'installazione dell'eventuale futuro Archivio nei locali, da riattare, della ex caserma Challant, se ben ricordo. Non se ne fece nulla, soprattutto per alcune resistenze da parte del Ministero. Lino Colliard si dimostrò comunque, in tale occasione, molto sensibile al futuro dei documenti statali ed alla loro conserva– zione. Anche di questo amore per le carte che fanno la storia, lo ringrazio. I libri, sia quelli numerosi da lui scritti, sia quelli opera di altri che mi ha inviato in dono fanno parte della mia biblioteca e l'arricchiscono. Li conservo con grande cura come prova di un'amicizia imperitura. Chiudo con un altro pensiero: Lino Colliard operò sempre, nei confronti miei e, come penso, nei confronti di tutti, con un tratto di signorilità e di riservatezza esemplari, doti che raramente si possono ormai rilevare. 106

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