- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/06/2012

LINO CoLLIARD E LA SOCIETÀ ACCADEMICA DI STORIA ED ARTE CANAVESANA le consuetudini locali, nella lingua, nell'ordinamento giuridico, nelle istituzioni politico-amministrative. Il convegno era destinato al ruolo giocato in proposito dalle singole istituzioni, e non poteva ignorare le stesse origini della Société aostana intitolata a Sant'Anselmo, dettate dalla preoccupazione - secondo le prospettive degli elementi più acculturati del clero valdostano - di preservare le tradizioni val– dostane dal montante laicismo divulgato all'epoca dall'élite intellettuale torinese e subalpina. Al convegno le diverse sociétés savantes invitate dovevano mettere in rilie– vo quanto fatto e quanto programmato da esse in proposito, e questa è stata la linea dei lavori congressuali; ma ad ogni pié sospinto non si poteva non veder richiamato quanto proprio la passione e la capacità di un singolo - Lino Colliard - avevano realizzato sia per specifici contributi scientifici (come La vieille Aoste) sia per riusciti interventi archivistici (come il recupero dei verbali del Conseil cles Commis) sia per fortunate collane editoriali gravitanti sull'Archivio storico regionale, sia per benemeriti impegni istituzionali (come l'acquisizione a tale archivio di importanti fondi documentari) sia per lungimiranti iniziative di avvio alla ricerca storica di un valido gruppo di studiosi valdostani, che dimostrano con la loro presenza e con la loro attuale attività di saper portare a frutto ed a continuazione il suo prezioso insegnamento. La Società accademica di storia ed arte canavesana (SASAC) per il termine imposto nel suo statuto col nuovo millennio ha dovuto essere sostituita dalla Associazione di storia ed arte canavesana (ASAC), che ne ha proseguito il cammino. Purtroppo nel frattempo buona parte di quei benemeriti cultori eporediesi, con cui Lino Colliard aveva stretto rapporti di colleganza e di amicizia, ci ha lasciato, ma il suo legame con la storia eporediese e canavesana non si è certo arrestato ed è continuato con la nuova associazione, nella quale l'ingegner Ravera (poi scomparso), il professar Fiore ed io potevamo rappresentare per lui la continuità fra il vecchio ed il nuovo. [ambiente culturale valdostano che Lino Colliard ha saputo costruire in questo mezzo secolo intorno a lui non ha nulla di paragonabile in Canavese: proprio per questo mi è sembrato di un certo interesse ricordarne alcuni aspetti, di cui sono stato diretto testimone, e purtroppo uno dei pochi sopravvissuti. Con questo millennio le vicende della vita mi hanno riportato ad un periodo di più intensi legami con Aosta e quindi- vista la mia "deformazione professionale" - anche con la storia della Valle. Ho quindi ripreso i contatti con Lino Colliard e con l'Archivio storico regionale, che egli aveva ormai lasciato, ma nel quale io conti– nuavo a sentire e ricordare la sua presenza. L:ho anche rivisto volentieri negli ultimi anni, quando ho avuto pure il piacere di annunciargli che un certo relativo cambia– mento di prospettive della Deputazione Subalpina di Storia Patria nell'elezione dei propri soci effettivi (apertasi a non torinesi ed a non universitari) aveva portato alla sua cooptazione fra i trenta membri effettivi di questa, quale giusto riconoscimento per quanto da lui fatto per il progresso degli studi storici in Valle d'Aosta, oltre che 111

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