- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/06/2012

Gumo GENTILE sezione De la noblesse du Pays, accenni alla storia delle rispettive famiglie, corredati dei loro stemmi. Nel secondo volume di "Archivum Augustanum" (1969) Colliard, offrendo l'ine– dita Historia della casa di Challant e di Madruzzo 18 , ricuperava la singolare, a tratti quasi novellistica, sequenza di ritratti in carne ed ossa che un forestiero geniale, il tremino Vigilio Vescovi, seppe delineare attingendo alla cronaca del Du Bois, a do– cumenti e ad informazioni di varia mano. Tra l'altro la pubblicazione dell' Historia del Vescovi contribuì a rendere giustizia all'autore che, tornato in patria, avrebbe recensito le sorti dei Madruzzo sino all'epilogo di quella dinastia signorile e vescovi– le, con l'acume politico e psicologico di un fedele testimone e diretto compartecipe di quelle vicende, acume di cui si è dato atto solo in tempi recenti. Colliard nella prima, disinvolta prova dello storiografo dei Madruzzo e del principato vescovile di Trento certo avvertì come consentanea ai propri gusti la confidenziale attenzione che il narratore palesa nell'evocare propensioni, umori, virtù e debolezze, passioni e travagli di personaggi che, a lui pur relativamente vicini, già si collocavano nella prospettiva di una sorta di galleria familiare. Successivamente, la storiografia antica della casa di Challant si integrò colla trascri– zione che Orfeo Zanolli forniva su ''ArchivumAugustanum" della Chronique compo– sta dal mercante Pierre du Bois, segretario di Giacomo di Challant, quale personale testimonianza delle vicende quattrocentesche della casata e particolare celebrazione del ramo dei signori di Aymavilles 19 • Seguiva nello stesso volume una sezione di Chroniqueurs valdotains nella quale Colliard pubblicava la seicentesca Totius vallis Augustae compendiaria descriptio dubbiosamente attribuita al padre Daniel Monte– rin, che descrive i contadi e le baronie della valle con riferimenti ai loro titolari 20 • È ovvio qui ricordare l'importanza che per la storia dei gruppi familiari riveste l'opera di Jean-Baptiste de Tillier, a motivo dell'attenzione che con la sua ideologia patriottica e un impegno documentario, ben più maturo e sistematico che non nel Mochet, egli dedica alla parte avuta dalle signorie e dalle casate locali nella storia della Valle, nonché alla presenza degli esponenti dell'aristocrazia e del notabilato negli organi di governo e nelle diverse cariche. Alla pubblicazione dei manoscritti del De Tillier un altro benemerito della conoscenza delle fonti della storia aosta– na, Andrea Zanotto, aveva contribuito nel 1966, in collaborazione con monsignor Aimé-Pierre Frutaz, con l'edizione dell' Historique de la Vallée d'Aoste, nel quale, tra le Chronologies delle varie cariche pubbliche del ducato, figura un Denombrement de touttes le fomilles du Duché d'Aoste qui ont ioui ou iouissent du privilège de la parité, 18 V. VESCOVI, Historia della casa di Challant e di Madru=, AA, II (1969), pp. 1-118. 19 P. Du Bms, Chronique de la maison de Challant, AA, IV (1970), pp. 1-136. 20 Chroniqueurs valdotains du XVI/' siècle. Totius Vallis August,e compendiaria descriptio, AA, IV (1970), pp. 231-272. 54

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