- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/06/2012
roPERA DI LINO COLLIARD PER LA STORIA DELLE FAMIGLIE IN VALLE o' AOSTA more appaiono animate dal ricordo delle famiglie e dei personaggi che le abitarono. Mfini evocazioni popolano gli edifici, ma meglio diremmo gli ambienti descritti in Fasti e decadenza di antiche dimore signorili nella Bassa Valle d'Aosta 40 • In aderenza a queste storie di famiglie e di persone, nonché di luoghi e di edifici, alcune testi– monianze araldiche sono presentate da Colliard in articoli di erudita divulgazione apparsi su "Le Flambeau": Un exemple ''discret" d'armes parlantes: l'écu des Marelli d'Hone 41 ; Le blason sculpté des Challant à St-Marcel 42 ; Le blason des seigneurs de Nus et ses variantes 43 • Accostando più dappresso la sua osservazione alle tracce e ai lasciti di esistenze familiari e individuali Colliard deriva dalla tradizione storiografica ottocentesca (si pensi, tra gli altri, ai lavori di Pietro Vaira) l'interesse per gli inventari patrimoniali di arredi e di libri: dall'inventario della biblioteca del castello di Issogne redatto alla morte di Renato di Challant 44 alla riedizione, con un breve preambolo, dello studio di Justin Boson sugli arredi del castello di Aymavilles nel1487 45 • .L umana attenzione, la pietas, ben più che una curiosità erudita, di Colliard per certe vicende che emergono dalle carte familiari, si manifesta con una particolare propensione (come mi fa osservare Maria Costa) riguardo a situazioni di decadenza e di sofferenza. Penso alle lettere con cui Gabriella Canalis di Cumiana, vedova del conte François-Maurice-Grégoire di Challant, denuncia le precarietà in cui si trova, insieme col bambino Jules-Hyacinthe, negli anni 1800-1801, dopo il saccheggio del castello d'Issogne e le imposizioni del governo repubblicano 46 • E penso al ma– linconico incontro nel castello di Sarre col ritratto di una donna graziosa e dalla breve vita, Marie-Angeline nata dalla famiglia di notabili e uomini di legge Ducrue di Chambave e sposata al conte Jean-Joseph Nicole di Bard, madre di un bambino e morta giovane nel1765 47 • Ancor più commovente è il recupero, nello studio già citato sulle famiglie Bich e Scala, di una memoria scritta verso il 1883 da Claude-François Bich, Abrégé de l'histoire de la maison Bich de Chàtillon en Vallée d'Aoste, tiré des mémoires privées de la fomille. Chiudendo il suo manoscritto, l'esponente di una sfortunata linea familiare, finito in assoluta miseria (per difendersi dal freddo nella sua gelida abita- 40 Io., Fasti e decadenza di antiche dimore signorili nella Bassa Valle d'Aosta, Aosta, Musumeci, 1970. 41 "Le Flambeau/Lo Flambò", 2/1979, pp. 45-46. 42 "Le Flambeau/Lo Flambò", 3/1979, pp. 61-64. 43 "Le Flambeau/Lo Flambò", 4/1979, pp. 31-34. 44 L. CoLLIARD, La bibliothèque du ch!ìteatt d'Issogne d'après l'inventaire de 1565, BASA, XXXVII (1960), pp. 61-68. 45 J. BosoN, L'ameublement du ch!ìteau d'Aymavilles en 1487, BASA, XXXVIII (1961), pp. 131-139. 46 L. CoLLIARD, Huit lettres inédites de la dernière comtesse de Chal!ant, AA, II (1969), pp. 277-296. 47 Io., Une "chambosarde" comtesse de Bard au XVII!' siècle, in "Le Flambeau/Lo Flambò", 3/1997, pp. 22-23. 57
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