- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013
TERSILLA GATTO CHANU forto dei sacramenti, cadendo infine sotto i colpi nemici; e ancora Nicolas Gontier, che nel 1799 si fece consegnare dal comandante le chiavi del forte di Bard: tipica figura dello« Champorcherain, vif, rapide dans ses mouvements, exalté, généreux, se battant pour une idée qui, règle générale, part plus de san coeur que de sa tete » 25 • Ritratto delineato con rapide pennellate, ma efficace come quello, più esteso, del Valgrisain dalla fede salda e genuina, lavoratore instancabile e onesto, inserito nelle pagine dedicate agli scontri al Col-du-Mont. Non mancano figure anonime, ma vive nella loro edificante testimonianza di fede: indimenticabili, tra le altre, quelle, tra leggenda e storia, dei pastori che, riuniti sul pianoro poi denominato Plan-de l'Église, poco lontano dal Col-du-Mont, si univa– no nella preghiera ai fedeli di Tarentaise, durante la messa celebrata nella chiesa di Villaroger, che scorgevano dall'alpeggio valdostano. Ed eccoci alla terza parte de La Terreur sur !es Alpes, i cui primi capitoli sono domi– nati dalla figura di Napoleone, ancora« jeune et inconnu » condottiero dell'armata francese, che, sceso dal Gran San Bernardo, guidava verso il trionfo di Marengo. Sul passaggio in Valle dell'allora primo console nel 1800 Fenoil si dilungò nella se– conda edizione della ricerca, riprendendo l'Almanach de Baie del 180 l e riportando le descrizioni dell'impresa fatte dal Botta, dalThiers e dal Bresciani 26 • Inserì poi nel racconto episodi e aneddoti della tradizione locale, raccogliendo te– stimonianze e indulgendo a lunghe digressioni, come quella sull'origine del forte di Bard e sugli assedi sostenuti dai suoi difensori fino alla capitolazione: a proposito della quale raffrontò i giudizi espressi dai vari autori, rettificò alcuni particolari e valutò di altri la maggiore o minore attendibilità. Alla conquista francese della Valle segue la seconda insurrezione dei Socques, che, punteggiata da uccisioni, violenze e razzie, offrì all'autore occasione per alcune considerazioni sulla crisi sociale del tempo, oltre che per la difesa del francescano Jean-Joseph Favre: giacobino eccessivamente impulsivo, sì, ma anche studioso di notevole talento, dal pensiero vigoroso e dalla feconda oratoria, capace di predi– care non solo i doveri, ma anche i diritti dell'uomo. Dall'analisi degli eventi che l'avevano coinvolto scaturisce il giudizio negativo dello scrittore sulla monarchia assoluta: per l'ineguaglianza delle classi sociali davanti alla legge, per l'iniquità delle tasse gravanti sul popolo anziché sui ricchi e sui privilegiati, per l'insicurezza della libertà individuale soggetta all'arbitrio dei potenti: « Le grand mal de la société qui précéda la Révolution était l'omnipotence royale poussée à un point qu'on dirait impossible, si l'impaniale histoire n'était là pour le témoigner » 27 • 25 lbid., p. 151. 26 Tra i pochi riferimenti bibliografici forniri dall'aurore compaiono appumo nel volume le opere di M.-J. THIERS, Histoire du Consulatetde l'Empire, Bruxelles 1845, vol. I, pp. 115-119; C. BorrA, Storia d7talia dal 1786al1814, libro XX; BRESCIANI, Lionello, vol. II, pp. 15-16. 27 FENOIL, La Terreur... ci r., p. 257. 132
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