- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013

TERSILLA GATTO CHANU scolavano ragazzini e pastori, che ornavano di mazzolini di viole o rododendri le lunghe corna degli stambecchi uccisi, ben sapendo che il quel momento il re non aveva occhi che per i fieri quadrupedi abbattuti. Vittorio Emanuele, sempre cor– diale con gli umili e ricco di calore umano, distribuiva dieci soldi ai bambini, venti agli adulti. Fenoil ricordava che il conte d'Ideville nel journal d'un diplomate en Italie definiva il sovrano sabaudo « chasseur courageux et galant ». Coraggio ne aveva il monar– ca sul campo di battaglia; ma temeva i temporali violenti e, quando il cielo era plumbeo, lo scrutava ansioso, appariva inquieto, persino atterrito da uno scroscio improvviso di pioggia. Quanto al secondo attributo non era certo usurpato; non era piaciuto però a qualche ufficiale del seguito, che voleva chiedere riparazione. Ma il re si era opposto con fermezza: non era ombroso e, tutto sommato, possiamo immaginare, forse anche compiaciuto per il velato riconoscimento della sua virilità. Le ultime pagine dell'opuscolo, prudentemente inedite nel giornale, completano il ritratto di Vittorio Emanuele II,« l'hote désiré de nos montagne,(...) l'ami généreux de notre pauvre vallée », nei cui confronti lo scritto, se pur venato qua e là di sfu– mature ironiche e accenti polemici, voleva attestare la riconoscenza dei valdostani. eautore concludeva sottolineando la stanchezza del sovrano negli anni precedenti la morte, avvenuta il 9 gennaio 1878 nella città tolta al Papa, « à Rome et dans ce meme Quirinal où il ne voulait pas dormir». Al termine della sua vita« il vit l'ini– quité triomphante, l'impiété maitresse de ses États, le désordre régnant dans toutes les branches de l'administration, le peuple accablé sous le poids d'impots énormes, l'Église voilée en deuil ». Poiché Torino e Roma si contendevano le spoglie mortali del defunto monarca, il nuovo re Umber~o in un messaggio inviato ai piemontesi dichiarava: « Non meno grave del Vostro è il sacrificio mio » di « togliere a Superga la salma del Re bene amato», che« pur con la morte», tuttavia, doveva occupare «Roma, meta dell'Italia e Sua » 37 • Altre pagine storiche Valore di ricerca storica ha anche l' Esquisse biographique du ](l Père Laurent, in cui Fenoil tracciò un ritratto efficace del personaggio, soffermandosi ad illustrare le tappe salienti della vita del fondatore del Refuge, punteggiata dalla realizzazione di grandi opere, e ponendo l'accento non solo sulle sue doti oratorie, sull'attività instancabile e l'abilità organizzativa, ma anche sull'amabilità nei rapporti umani, sulla limpida fede, sulla spontaneità della schietta risata. Risultato di scrupolosa ricerca è invece la presentazione nella raccolta çà et là - Souvenirs valdotains delle istituzioni preposte alla formazione culturale e civica dei 37 lbid., pp. 92-93. 136

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