- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013
LE POESIE RITROVATE DI FERDINAND FENOIL NEL CONTESTO DELLA SUA PRODUZIONE LETTERARIA all'epoca in voga; ma riecheggiava Victor Hugo nella denuncia dell'intolleranza del clero, nelle violente invettive contro i nemici di Napoleone e nella stessa scelta del verso alessandrino, peraltro a volte monotono nel ritmo e qua e là zoppicante. Già Anselme Perret rilevava: «Il y a en lui le curieux et incompréhensible contraste d'un doux poète lyrique ou élégiaque, et d'un simple versificateur » 63 : tale non solo per la sconcertante traduzione in versi francesi del Codice civile di Carlo Alberto. Per Augu– sta Christillin, in ogni caso,« sa figure ouvre la série de nos rimeurs » 64 • Quanto a suo fratello Ferdinand (1804-1849) -il Fedro valdostano postosi nella scia delle Fables di La Fontaine- che pure Anselme Perret definì « fabuliste élégant, à la satire mordante, à la tournure de phrase facile, toujours soutenu et franchement classique » 65 , non ri– uscì a sollevarsi dalle situazioni contingenti, dalle acrimoniose dispute di una piccola città alla satira dei comportamenti umani che ispirava il poeta d'oltralpe. Il dottor Augustin Vagneur (1796-1844) popolò le rovine di Chatel-Argent di fantasmi: padre e figli lasciati morire di fame nella prigione del castello. Macabri dettagli di violenze operate in tempi feroci compaiono anche nei versi dedicati al castello di Verrès da Joseph Alby (1814-1880), direttore delle miniere di Liverogne e ingegnere delle ferrovie, che mostrò vivo interesse per gli eventi risorgimentali e vide nella montagna del Gran San Bernardo l'impronta della potenza creatrice divina, rivelando anche nella metrica un legame con il Romanticismo d'oltralpe ed i poeti elegiaci dell'ultimo Settecento. Al canonico Félix Orsières (1803-1870) A. Perret riconosceva « une certaine habilité dans le maniement de la langue dans ses immenses et vertigineuses aspirations vers le progrès » 66 • Con le Réveries di Eugène Pignet, cantore della nostalgia dell'emigrato e della natura consolatrice, si entrò in pieno Romanticismo. Léon-Clément Gérard (1810-1876) domina nella seconda metà dell'Ottocento nell'esigua schiera dei poeti valligiani. Secondo Anselme Perret i pochi che hanno gettato uno sguardo sulla letteratura valdostana in francese (all'epoca A. Petigat 67 e C. Montmayeur 68 ) « ont saisi dans cette figure aux reliefs durs et graves l'ime de notre terre é 9 • la brise sur !es flors »(A. BocHET, Choix de poésies de 1836. N. 75). Il poera non rifiniva le sue poesie, non avendo inrenzione di pubblicarle, come dichiarò in un arricolo della "Feuille d'annonces", rivolgendosi ad Augusrin Vagneur. 63 PERRET, La poésie... ci r., p. 32. 64 A. CHRISTILLIN, Panorama des poètes du Val d'Aoste, Aosre, Librérie Brivio,1953, p. 42. 65 PERRET, La poésie... ci r., p. 32. 66 lbid. , p. 33. 67 A. PETIGAT, La littératureji"l1nçaise du Val d'Aoste, Paris, Jouve, 1913, p. 19. 68 Ch. MoNTMAYEUR, Les poètes valdotains nella "Province", XIX, n. 2, février 1896, Paris, Académie cles Lerrres de la Province, pp. 111-128. 69 PERRET, Conftrence... ci r., p. 34. 143
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